Archivio della categoria ‘Another Green World’



Minima tecnologica.

aries, Martedì 14 Febbraio 2012 @ 11:11

Così Nintendo se ne esce col Sapientino; Microsoft, a quanto pare già stanca di quella miniera di gameplay sopraffino di nome Kinect, sembra voler seguire la stessa strada, in un impeto di dignità aziendale; Sony non s’è capito nemmeno se ci sarà, se deciderà di dar seguito al successone del Move, ma intanto butta fuori l’ennesimo inutile portatile decidendo che senza una linea guida precisa avrebbe seguito ogni linea guida possibile, mettendo ogni tipo di controllo a disposizione degli sviluppatori, un Eldorado di nuove occasioni e di avventure.

Lasciatemi dire una cosa però, e sarò brevissimo: potete usare qualsiasi periferica, e introdurre qualsiasi novità tecnologica: è tutta fuffa, e almeno qui lo si sa.

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I 10 stage più belli di Street Fighter (a mio insindacabile giudizio).

aries, Venerdì 24 Dicembre 2010 @ 15:56

Badate che regalo natalizio da AM: sulla scia di una discussione nell’Agorà, ecco quelli che a me sono sempre sembrati gli scenari migliori della Serie. Ovviamente ne mancano tanti, soprattutto dai primi episodi, in cui ogni scenario era memorabile, ma questi sono quelli che incontrano maggiormente i miei gusti, ovvero quelli con gli scorci più evocativi, un’atmosfera palpabile e dal disegno meglio realizzato (lascio la classifica di quelli animati meglio a chi ci capisce meno di me). L’ordine è per episodio e non per merito.

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Gamers just wanna have fun: limiti del video-gioco

aries, Mercoledì 22 Luglio 2009 @ 11:47

“Perché nei giochi odierni non si fa altro che sparare a ogni cosa?” “C’è spazio per videogiochi non divertenti?” “I videogiochi sono arte?” “Come si è potuti arrivare a Dante’s Inferno?” . Domande come queste sono una specie di cliché, nei forum di videogiochi. Puntualmente c’è chi si schiera da una parte, chi dall’altra, c’è l’ingenuo che vuol sostenere i jrpg e il pelé che richiama all’ordine del gameplay. In sostanza non si arriva mai a una conclusione, prendendo sempre la questione da angolature ristrette e affrontandola col solo scopo di difendere, con qualche frecciatina, la propria fazione. Discussioni noiose e inutili, quindi (specie quelle riferite alla penultima domanda), nonostante l’argomento sia sentito e necessario per una corretta valutazione della scena nel suo complesso. Ecco perché vi vengo incontro con questo bigino che ha lo scopo di dare una visione d’insieme della problematica. Sarà un post altrettanto palloso e per molti ricco di banalità (che in realtà non lo sono affatto, prese nel quadro generale, o almeno non mi sembrano esserlo data la media delle discussioni di cui sopra), ma lo trovo importante e utile per essere preso come base comune.

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Fatelo così! vol.1 - The Last Guardian

aries, Domenica 28 Giugno 2009 @ 15:00

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Voglio avere un quadrifoglio da trovare sul mio prato di moquette.

aries, Giovedì 7 Maggio 2009 @ 13:29

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Ariella Awards 08

aries, Mercoledì 31 Dicembre 2008 @ 11:51

Lo so cosa vi state chiedendo, cosa assilla la vostra mente, cosa disturba la vostra serenità interiore: “a che bega servono tutte quelle classifiche, quelle statistiche, quelle nomination?“. A nulla. Perché lo so che siete lì, aspettando le uniche che contano. Le mie. Potevo forse deludervi? Nein, eccovi quindi la guida definitiva al 2008 videoludico.

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jRPG, il morto che cammina.

aries, Domenica 21 Dicembre 2008 @ 18:39

Qualcuno, leggendo il titolo di questo articolo, può aver avuto un mancamento. Qualcun altro può vederlo come un’illuminazione tardiva, il cambio di fronte del sonaro ora che il giocattolino non è più soltanto suo.
Ci tengo a smentirvi tutti prima ancora di cominciarlo: non è così. Non c’è console war (parola che faremmo bene a dimenticare tutti) o rinnegazione alcuna, qui. C’è piuttosto un tentativo di spiegare perché del jRPG, o meglio del jRPG come lo conosciamo noi, non c’è più alcun bisogno.

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Il Paese del Gaming Ponente.

aries, Venerdì 10 Ottobre 2008 @ 21:53

E’ finito il Tokyo Game Show. O meglio, oggi l’hanno aperto al pubblico, ma - presumibilmente - tutte le cartucce sono state già sparate. A questo seguiranno sicuramente articoli più approfonditi, magari dei nostri temerari corrispondenti dal Giappone (sempre che riescano a trovare degli yen avanzati per il biglietto del ritorno in aeroporto). E che c’è da dire? Che, oltre ai mercati finanziari, anche quello videoludico è in crisi, soprattutto quello nipponico. No ok i giochi son tanti, alcuni molto grossi, i costi di sviluppo, blablabla, ma parliamoci chiaro: nulla di nuovo, tranne che merda. Mi scuso per l’inelegante vocabolo, ma non se ne può fare a meno.

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Adrenaline is a trademark of wipE’out”

aries, Lunedì 22 Settembre 2008 @ 11:15

Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità.” (F.T. Marinetti, 1909)

WipEout non è un “gioco di corse”. Non è nemmeno un “gioco di corse alla F-Zero con le armi”. WipEout è, innanzitutto, un gioco futurista. Di conseguenza, è un gioco veloce, un gioco frenetico, un gioco dove si combatte con gli avversarsi e si sfida sé stessi. Un’esperienza adrenalinica dove ogni elemento, dalla colonna sonora all’ambientazione, dal design grafico alla fisica dell’aeronave, è espressamente progettato per comunicare modernità, velocità, dinamismo.
Prendete posto e allacciate le cinture di sicurezza: eccovi la storia di wipEout.

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Il terzo posto.

aries, Mercoledì 10 Settembre 2008 @ 17:57

Finalmente, a distanza di anni, entro anch’io nella nextgen. Un passo sofferto, pianificato a lungo, anche poco sentito, ma inevitabile. L’ho presa molto alla larga: son partito dal mobiletto Ikea, ho proseguito con TV HDReady e con la sistemazione di tutte le console, giochi e riviste, in quella che è diventata una camera modesta ma dignitosa, e che prima invece era un merdaio con pile di fogli per terra e giochini sparsi in ogni dove. Ho navigato per mesi nel limbo del gameplay, fra i pixelloni di Virtual On e un Megadrive collegato al Philips col cavo antenna, e ora questa botta di modernità l’ho accusata.

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Hadoken!

aries, Venerdì 29 Agosto 2008 @ 00:39

Forse sto peccando di presunzione.
Dopo una sorta di Manifesto del Pensiero Arioso e una cromo/retrospettiva su mamma Sega, ora mi accingo a raccontarvi la storia del più bel gioco di tutti i tempi, vissuta in prima persona, con la visuale in soggettiva. Eppure sento che devo farlo, perché è giusto partire dai fondamentali, perché non ha senso parlar di cose minori se non si è ancora affrontato il nodo di ogni questione.

Signore e signori, ecco a voi la storia di Street Fighter.

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Nel blu dipinto di blu

aries, Mercoledì 27 Agosto 2008 @ 01:45

C’erano una volta l’ottimismo e gli anni ‘80.
C’era una volta una software house tanto goffa quanto testarda, tanto sbadata quanto appassionata.
C’era una volta un’ottimista SErvice GAmes, società giapponese dalle origini a stelle e strisce, connubio facilmente riscontrabile in qualsiasi prodotto della sua epoca d’oro: il sogno americano filtrato dallo spirito ingenuo e sognatore della creatività nipponica.

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