Lo zen e l’arte della manutenzione del 3DS. - { Il mondo da un oblò, Lettere dalla Mansarda }
LPf, Venerdì 29 Marzo 2013 @ 14:24

Posto – come sempre - che niente sarà più come il MegaDrive, il portatilino maledetto ti ha riacceso proprio quel tipo di fiamma che credevi spenta per sempre, ma non è tutto oro quel che luccica…

La tua cameretta una ventina d’anni fa e passa… Pace. Asilo. Un antro più atomico di quello del Dr. Manhattan, tutta agghindata stile quella del ragazzino yankee protagonista del filmissimo anni ’80, drappini, drapponi, drappetti e poster fantasy alle pareti, il casino infernale dell’acquario di Elliot che maledicevi ogni notte appena spenta la luce, fumetti e giornaletti infarinati di polvere impilati ovunque, un computer col quale bramavi ancora di scatenare una guerra termonucleare globale, l’ultimo numero di Consolemania buttato sul letto che come un erotomane non leggevi subito solo per farti gonfiare la libido, i colori metallici e la grafica idrofoba del MegaDrive scatenanti una tempesta d’odio e insofferenza nell’amico povero che per rivalsa sarebbe diventato ricchissimo e potentissimo… Giocare non era solo giocare, era anche contemplazione, quietivo, una sorta di autoerotismo asessuato, compiacimento, possesso del tuo spazio - fuori dallo spazio. Purtroppo non dal tempo, quello passava.  Oggi sei indebitato a vita perché hai comprato una casa dove la tua donna si dimena fra il dettaglio shabby chic e il mezzanino dallo charme nordico, paccottaglia lontana eoni dalla valenza ben più che opzionale del tuo poster coi personaggi di Street Fighter effigiati in un’aula di scuola con Chun-Li professoressa e Cammy in castigo… Ma all’improvviso accade l’impossibile, senti lo sparo secco, le orecchie che fischiano. E come per magia sei finito nella macchina del tempo. Nintendo lancia l’ennesimo portatile, quei portatili che non ti facevano impazzire nemmeno all’epoca, hai aperto distrattamente l’astuccio, acceso la console e – boom - ti sei trovato catapultato di nuovo nella tua cameretta, senza capacitarti di come o perché, ma era successo…

Sorvolando sui contorni magici e il rinnovato alone mistico che avvolge l’offerta del 3DS, sul come abbia toccato sostanzialmente le medesime corde nella stragrande maggioranza degli emarginati Ai Margini, il 3DS ha dei limiti lindo-salubri tutt’altro che da sottovalutare. Non ha la rogna poverino, ma quel display è più bisunto di una pantegana, più viscido di un mamba nero, e più ti dimeni per farlo risplendere come uno Swarovski più s’impiastriccia, stria e inzacchera, compromettendo del tutto la sua scintillante resa visiva e il tuo equilibrio mentale già incasinato da quel piccolo principio di autismo. Appena apri un 3DS la prima cosa che ti colpisce è il nero lucido del display, ecco subito l’inganno, la trappola, come una donna bellissima, solare e ammaliante che nasconde matematicamente un animo putrido, lui ti mostra il suo volto acciecante ma dopo due giorni è completamente guasto, corrotto. E’ per questo che mi sento in dovere di condividere le mie infinite conoscenze in materia, sorvolando su mesi di prove e controprove, fallimenti e bestemmie che hanno portato al raggiungimento della perfezione matematica della pulizia di quel cristallo.

Iniziamo con l’ovvio, retroilluminazione a manetta (5) e risparmio energetico disattivato, il mio consiglio è quello di giocare sempre tenendo la console sulla base di ricarica che ti fornisce un ulteriore step a livello di retroilluminazione (spingendo oltre il suo limite la brillantezza dell’immagine) e veniamo alle dolenti note. Il 3DS XL si pulisce infinitamente meglio nello schermo superiore in quanto sprovvisto di bordature, ma presenta le solite problematiche a livello di untuosità sul lungo periodo, nonché le medesime magagne nel touch screen. Per pulire il touch screen munitevi di uno spazzolino da denti con le setole morbide e andate delicatamente sui contorni. Una volta puliti questi (come minimo servono due giri per rimuovere qualsiasi corpo estraneo) il vostro migliore alleato sarà l’alito che troppe volte nella vita vi è stato avverso: alitate abbondantemente sullo schermo inferiore e ripulite con un panno antistatico, il mio consiglio è di non usare quelli per occhiali e nemmeno quelli specifici per il 3DS, ma di utilizzare quello più poroso che si trova in dotazione con qualsiasi TV HD, plasma, LED o LCD che sia.

La procedura non vale per il display superiore, anzi, non alitateci mai sopra e non avvicinateci nemmeno lo spazzolino più morbido del mondo, non usate liquidi per cristalli né soluzioni detergenti, nemmeno quelle specifiche per i display. Per lo schermo superiore il vostro miglior alleato sarà il dentifricio, meglio se particolarmente pastoso e con pasta rigorosamente bianca. Ora procuratevi un kit di pulizia Meliconi per TV, apritelo, gettate tutto quello che contiene e con le forbici ritagliate il pollice del guanto come indicato nel riquadro nero. Mettetelo da una parte.  Quel materiale è unico al mondo, più poroso e compatto di qualsiasi panno antistatico in commercio, in più è imbottito di morbida gommapiuma cosa assolutamente discriminante. Con l’indice della mano con sopra una puntina di dentifricio andate a cospargere l’intero schermo superiore tracciando piccoli cerchi concentrici, usate una delicatezza inusitata, mi raccomando. Quando lo schermo sarà completamente velato di bianco e la pasta inizierà a seccare inumidite un panno antistatico nell’acqua e rimuovete pazientemente il dentifricio, serviranno come minimo due passaggi. Ora siete pronti per incappucciarvi l’indice e il medio nel ritaglio del guanto, quello che originariamente ne costituiva il pollice, e iniziate a strofinare il display, tratti brevissimi ma con una buona pressione (non abbiate paura) finché non sarà completamente lucido da abbagliare. E ora accendetevi una sigaretta e guardatelo in controluce: sinceri, quante volte nella vita avete goduto in questo modo?


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