Post con tag ‘Capcom’



I 10 stage più belli di Street Fighter (a mio insindacabile giudizio).

aries, Venerdì 24 Dicembre 2010 @ 15:56

Badate che regalo natalizio da AM: sulla scia di una discussione nell’Agorà, ecco quelli che a me sono sempre sembrati gli scenari migliori della Serie. Ovviamente ne mancano tanti, soprattutto dai primi episodi, in cui ogni scenario era memorabile, ma questi sono quelli che incontrano maggiormente i miei gusti, ovvero quelli con gli scorci più evocativi, un’atmosfera palpabile e dal disegno meglio realizzato (lascio la classifica di quelli animati meglio a chi ci capisce meno di me). L’ordine è per episodio e non per merito.

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MAME Selected 01 – Forse si gioca anche con uComputer.

aries, Martedì 26 Ottobre 2010 @ 10:31

Ebbene sì: anche quegli affari totalmente inutili hanno dimostrato di potere ospitare del gameplay. Basta ritrovarseli in una confezione guardabile e dallo schermo generoso, dotarli dei giusti accessori e configurare i programmi in modo garbato (v. screenshot per ogni gioco NdAries) ed è possibile dimenticarsi di tutte quelle peciottate polacche che le peggiori riviste di settore e i più loschi individui forumistici hanno finora tentato di spacciarci per videogiochi compiuti.
Ma come orientarsi nel meraviglioso oceano di retrogaming tanto caro al S. Anto? Io vi vengo in soccorso dandovi una parzialissima e temporanea non-top10 dei giochi che ritengo imprescindibili nella propria libreria MAME, ma proseguite nella lettura per scoprire come partecipare alla gloriosa resurrezione del bitmap.

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[GamesCom] Capcom, Konami, Ubi e il resto (4 di 4)

LPf, Venerdì 21 Agosto 2009 @ 21:20

Cinque giorni dal Grifo dove avrò dormito la media di due ore a notte, domenica sera ero in macchina sulla via di casa, lunedì mattina a Roma, la sera in Germania, dov’è iniziata la settimana delirante dei cento km di marcia al giorno: il tutto scandito da due pacchetti di sigarette quotidiani, birrini a nastro e non c’è stata una sera, dico una, senza bere pesante. Scrivere sull’aereo è anche figo, ma il rumore di quest’aritmia cardiaca mi distrae sul serio. Si scende a Roma e si riparte per Firenze, rileggerò questa merda per vedere se ci sono errori che comunque non vedrò e upperò tutto. Sento dentro qualcosa che cede, parte dal basso ventre, non ho capito che organo sia né se sia uno solo, ma qualcosa sta cedendo.

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In principio fu la telecamera fissa.

mauz, Martedì 21 Aprile 2009 @ 01:01

Di poche cose una è chiara: non siamo sul pezzo. Non ci interessa, o non ne siamo in grado, oppure ce la tiriamo, poco cambia. Va benissimo così.
Resta il fatto che ci si ritrova -come me, in questo momento- nella difficile posizione di chi dice “ma che cazzo la scrivo a fare una recensione di Resident Evil 5 (da ora in poi Biohazard[1]) che se lo son già giocato tutti?“.
Il secondo passo a questo punto, dopo avere adeguatamente svuotato due sessantasei di birraccia cinese ed essersi letto questa recensione del romanzo di Baglioni, è: “sticazzi, peggio non posso fare, e poi chi se ne frega, mica siamo Igienne, abbiamo delle cose da dire qui, non ci limitiamo a descrivervi quello che potete vedere anche da voi“.
Errore mio. Ma siamo qui e andiamo avanti.

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O tempora o mores!

mauz, Domenica 7 Dicembre 2008 @ 15:26

Sembra ieri che ordinavo golosamente da quello che poteva essere play asia come qualsiasi altro negozio di esportazione di materiale orientale, lo speciale di famitsu contenente la demo di Biohazard 4. Un minidisc che portava con se un grosso carico d’aspettativa, era il biohazard del cambiamento: cambio di prospettiva, cambio di ritmo e tipologia di gioco, cambio di console (erano ancora i tempi in cui si credeva che Capcom mantenesse le esclusive). Era anche -contemporaneamente- il gioco che doveva mostrare i muscoli della scatoletta di nintendo, fino a quel momento messi a prova solamente da Rogue Leader, Metroid e -parzialmente- dal travagliato Starfox Adventure.

Lo stesso destino, in qualche modo, è condiviso dall’esordio in nuova generazione della serie. In questo caso però Biohazard 5 rischia di diventare bandiera non più delle capacità hardware di una console, ma dell’intero parco software del sol levante.
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Quella villa accanto al cimitero

Darish, Lunedì 20 Ottobre 2008 @ 12:40

Correva veloce l’anno 1996, proprio mentre mi stavo godendo, tardivamente direi, il Super Famicom. Il mio corso videoludico sarebbe proseguito candidamente con la console Nintendo, se non fosse piombata, come un fulmine a ciel sereno, la Playstation e Bio Hazard/Resident Evil. La piattaforma Sony riscosse un successo clamoroso ai tempi, tanto che tutti, sviluppatori nipponici compresi, vollero salire sul carrozzone. Continua »


Il Paese del Gaming Ponente.

aries, Venerdì 10 Ottobre 2008 @ 21:53

E’ finito il Tokyo Game Show. O meglio, oggi l’hanno aperto al pubblico, ma - presumibilmente - tutte le cartucce sono state già sparate. A questo seguiranno sicuramente articoli più approfonditi, magari dei nostri temerari corrispondenti dal Giappone (sempre che riescano a trovare degli yen avanzati per il biglietto del ritorno in aeroporto). E che c’è da dire? Che, oltre ai mercati finanziari, anche quello videoludico è in crisi, soprattutto quello nipponico. No ok i giochi son tanti, alcuni molto grossi, i costi di sviluppo, blablabla, ma parliamoci chiaro: nulla di nuovo, tranne che merda. Mi scuso per l’inelegante vocabolo, ma non se ne può fare a meno.

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Jamma Show 2008

LPf, Venerdì 26 Settembre 2008 @ 01:00

Se un tempo si usava dire che la sala sta al cinema come le console stanno alla televisione, il Jamma Show era l’occasione per veder sfilare sul tappeto rosso i big che presto o tardi, fra porting più o meno convincenti, sarebbero passati sui nostri sistemi domestici. Oggi le cose sono cambiate. Profondamente. Al punto che scorrazzando mani in tasca per una fiera del genere puoi addirittura imbatterti nelle versioni coin-operative di giochi passati la scorsa stagione sulla tua console. Ed è solo un aspetto di questo cambiamento, quello che ci riguarda addirittura più da vicino. L’altro, che tralasceremo del tutto, riguarderebbe i nuovi modi e mezzi coi quali il rantolante mercato dei cabinati si sta da anni reinventando - o quantomeno diciamo che ci stia provando… Una galassia multicolore di gingilli da giostrai e tamarrate variegate che coi videogiochi non c’entrano una ceppa, oscillante fra macchinette atte a pronunciarsi sulle affinità di coppia ed autentiche giostrine formato mignon –  macchine e macchinette classificate tutte sotto l’improbabile nomenclatura di carnival mashines.

Triste, penserà qualcuno…

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Il Wii è una console.

LPf, Giovedì 18 Settembre 2008 @ 11:30

E la notizia esce dalla semiufficialità… Capcom, mostrando la prima carrellata d’immagini a Famitsu, conferma il multiplayer per quattro giocatori via Nintendo WIFI. I quattro partiranno da un’immensa città lobby, peraltro visitabile unicamente in modalità multiplayer. Attorno si aprirà una sconfinata isola completamente esplorabile, fin nelle profondità marine (confermata la possibilità di poter raggiungere i fondali grazie a particolari armature) fra foreste, villaggi, e tanto di dungeon nei quali addentrarsi torcia alla mano (è una feature, non un modo di dire). E non svegliateci. Per favore no.

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La mano di Gene

Esulo, Giovedì 4 Settembre 2008 @ 16:29

Esistono legioni di videogiocatori che non riescono a dimenticare anni colmi di picchiaduro a scorrimento.
Essi vagano senza meta come zombie affamati e assetati di sangue, spulciano release list con la consapevolezza di essere ignorati. Sarebbe giusto dire loro che i cosiddetti sparacartoni non sono scomparsi, semplicemente sono diventati i vari Ninja Gaiden, Devil May Cry e Onimusha, ma sarebbe come dare una mela ad un leone.

Ma nell’anno del signore 2006 una luce squarciò il cielo, non una cometa ma la mano di Gene, la “mano di Dio“.

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Hadoken!

aries, Venerdì 29 Agosto 2008 @ 00:39

Forse sto peccando di presunzione.
Dopo una sorta di Manifesto del Pensiero Arioso e una cromo/retrospettiva su mamma Sega, ora mi accingo a raccontarvi la storia del più bel gioco di tutti i tempi, vissuta in prima persona, con la visuale in soggettiva. Eppure sento che devo farlo, perché è giusto partire dai fondamentali, perché non ha senso parlar di cose minori se non si è ancora affrontato il nodo di ogni questione.

Signore e signori, ecco a voi la storia di Street Fighter.

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[Leipzig GC08] Capcom, ancora fra cielo e terra.

LPf, Lunedì 25 Agosto 2008 @ 21:38

Passo sbadigliando davanti un figone fuori parametro, fresco reduce dalla prova di Bionic Commando, molto carino, molto binarione, (più bello in movimento che in foto ma non aspettatevi la megaproduzione Capcom perché non c’è), le chiedo dove sia Resident Evil, mi chiede cosa sia… Non c’era modo più indelicato per dirmi che non fosse in fiera, ma proprio mentre stavo per ripartire – bam! - lo sparo. Secco. A mezzo femore.

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