Jamma Show 2008 - { Oggi ai Margini }
LPf, Venerdì 26 Settembre 2008 @ 01:00

Se un tempo si usava dire che la sala sta al cinema come le console stanno alla televisione, il Jamma Show era l’occasione per veder sfilare sul tappeto rosso i big che presto o tardi, fra porting più o meno convincenti, sarebbero passati sui nostri sistemi domestici. Oggi le cose sono cambiate. Profondamente. Al punto che scorrazzando mani in tasca per una fiera del genere puoi addirittura imbatterti nelle versioni coin-operative di giochi passati la scorsa stagione sulla tua console. Ed è solo un aspetto di questo cambiamento, quello che ci riguarda addirittura più da vicino. L’altro, che tralasceremo del tutto, riguarderebbe i nuovi modi e mezzi coi quali il rantolante mercato dei cabinati si sta da anni reinventando - o quantomeno diciamo che ci stia provando… Una galassia multicolore di gingilli da giostrai e tamarrate variegate che coi videogiochi non c’entrano una ceppa, oscillante fra macchinette atte a pronunciarsi sulle affinità di coppia ed autentiche giostrine formato mignon –  macchine e macchinette classificate tutte sotto l’improbabile nomenclatura di carnival mashines.

Triste, penserà qualcuno…

Ci sarebbe quasi da parlarne, dico io, fosse solo perché anche il mercato casalingo sta “pigiando”, parafrasando il Ginko, nella medesima direzione - e non mi riferisco solo al successo di Nintendo quant’anche ai tentativi dei concorrenti – ma non lo faremo. Parleremo di chi fa ancora videogiochi, dio li benedica, dei big di ieri che resistono oggi, stoici, fra schede dalle dubbie prestazioni e crisi nera di un mercato che un tempo macinava introiti da urlo. Quel baraccume, diciamocelo francamente, ha sempre un fascino da panico. Ci ha visti crescere e sbavare, ci ha cullati quando muovevamo i primi passi in questo mondo con 200 Lire in mano e Pino il Tamarro che ci spengeva la cicca in testa. Vediamo di rendere un omaggio ai tempi che furono, o quantomeno di rendere dignità - sempre ammesso che sia possibile – agli speciali di un tempo sul leggendario Amusement Machine Show. Direi via col rullo.

SEGA - Non si può che partire dalla regina di ieri, regina pure oggi. Tante le novità di Sega a partire da un mezzo shock: Sega Rally 3. Il titolo gira su scheda Europa-R, capace di gestire un ottimo polygon count a 60 fps, snocciolati su un 62 pollici a 720p. E’ consentito il multiplayer fino a 6 giocatori in link. Tre le modalità di gioco, la prima delle quali è il Championship Mode, ovvero il single player in tutto e per tutto analogo ai due precedenti episodi, con tanto di tuffo al cuore finale: si, finendolo si sblocca il tracciato Lakeside. La seconda, chiamata Quick Race è il multiplayer per un tetto massimo di 6 giocatori su uno dei tre tracciati Tropical, Canyon e Alpine, con richiami alla versione casalinga (XB360 e Ps3) assai meno entusiasmanti e non prettamente estetici (anzi) – deformazioni delle superfici annesse. La terza però vi ucciderà: si chiama Classic e si gareggia proprio su Desert annata ’95, uno dei tempi e luoghi nel quale abbia gettato più tempo nella mia inutile vita. Altro giro altra corsa si passa a Harley Davidson: King of the Road disponibile in versione normale e deluxe, con replica di Harley da inforcare. Molto arcade, ovviamente, monta il medesimo display da 62 pollicioni e un’ammorbante colonna sonora anni ’70. Senz’altro da provare. Stesso vale per l’altro racing su licenza, stavolta General Motors, vale a dire Hummer, off-road decisamente classico con gare su neve, fango, deserto, e complesse feature di motion disponibili solo nella versione deluxe del cabinato. Cambiando genere ma restando su corde retronostalgiche ecco l’erede di Virtua Cop - e licenza non poteva essere più adatta visto che parliamo di Rambo - con uno story mode che ci narrerà, lightgun alla mano, gli eventi intercorsi fra la seconda e la terza pellicola cinematografica. Ancora uno shooter con pistola, in chiusura, ancora una vecchia gloria ovvero The House of the Dead in versione EX, completamente celshaded, molto autoironico, scherzoso, disponibile anche su cabinato Too Spicy con pedaliere grazie alle quali sarà possibile cimentarsi in mini game. Insomma, la versione nintendara di un grande classico. Come? Volevate un po’ più di touch gen? Ecco a voi Touch Striker, novello Virtua Striker tutto tocchi: no, niente palle da calciare, qua si va direttamente di touch screen come Nintendo insegna. Ma insegna o no? Chiudo sull’ennesimo remix dell’ultimo Virtua Fighter arrivato al, boh, ho perso il conto.

NAMCO BANDAI – La rivale storica di Sega risponde oggi come ieri, colpo su colpo, qualcuno potrebbe dire “rippando come sempre” e non sarei certo io a impedirglielo. Si parte con Razing Storm, shooter con lightgun erede diretto nonché figlioccio futuribile di Time Crisis, su scheda System 357, in poche parole una Ps3. Vi risparmio la storia, anzi no, siamo nel futuro e un gruppo di terroristi, anzi si. Se Sega chiama Namco risponde e passiamo alle doverose moto, Two Wheels (Nirin in patria) gira sulla nuovissima scheda System ES1, che per quanto nuovissima è meno prestante della System 357, ma anche meno costosa, in grado di garantire performance non troppo dissimili e una cosmesi comunque HD. Ovviamente ci sono i custom. Tornando invece alle più canoniche quattro ruote ecco Wangan Midnight Maximum Tune Deluxe, saga che vanta una certa popolarità in Giappone, al punto di essere al terzo episodio; metterà di nuovo i cinesini sulla loro tanto amata Impreza a fare i tamarri per le strade dopo mezzanotte… Ma ste gare clandestine le faranno davvero? Bah… E se è vero che non c’è due senza tre e il quattro vien da sé, eccovi il novello Virtual-On su licenza ovvero Mobile Suit Gundam: Gundam Vs Gundam Next sulla vetusta System 256 ma con la bellezza di oltre 50 personaggi selezionabili da ben 16 serie: Bandai a qualcosa dovrà pur servire. Giustamente chiudo con l’ennesimo remix dell’ultima versione di Tekken arrivata al, boh, ho perso il conto con Virtua Fighter figuriamoci se tengo quello di Tekken…

SNK Playmore -  Due perle assolute dalla rediviva SNK e non mi riferisco al suo Bakuten - un’ascensore capace di spararvi alla velocità della luce a 10 metri dal suolo facendovi andare gli occhi al posto dei maroni – ma al ritorno di due delle sue saghe più storiche, The King of Fighters e Samurai Spirits. The King of Fighters XII vanta una cosmesi dall’indubbio valore, con personaggi immensi divinamente animati e caratterizzati - cosa che costringerà il team a tirare il freno sulla mera quantità. Si parla infatti di “solo” 20 personaggi per la versione finale, mentre ancora non si sa nulla di quello che succederà in fase di porting su 360 e Ps3 (entrambe le versioni sono state annunciate ufficialmente) anche se già si vocifera di numerosi extra. Decisamente meno canonico Samurai Spirits Sen, che abbandona per la seconda volta il bitmap per lanciarsi nelle 3 dimensioni, sempre sull’abusatissima scheda Taito Type X2. Si parla di un sistema a 4 pulsanti, con speciali realizzabili premendo contemporaneamente 2 o 3 tasti. Non c’è concesso di sapere altro ma la curiosità è immane.

Altri – Partiamo dall’attivissima Taito, toccando solo di sfuggita il canonicissimo racing D1GP - Professional Drift Game, della quale è doveroso segnalare subito una perla senza precedenti Space Invaders: Beat the Attackers nientemeno che il cabinato originale remixato, battezzato Redemption Machine: stessa grafica solo che in HD, stessi pollici solo che LCD, tre pulsantoni gigalitici, col classico gameplay che si tinge di connotati music e i pulsantoni da premere a ritmo. Il punteggio vi verrà rilasciato a mo’ di scontrino da esibire agli amici. L’altro che segnalo è Hopping Road dotato di rullo sul quale correre e saltare: in poche parole un platform in primissima persona.

Fiacca Capcom che oltre a Tatsunoko Vs Capcom: Cross Generation of Heroes che non vedo l’ora di vedere su Wii, rinnova il suo sodalizio con Nintendo presentando la versione arcade di Mario Party. Vi parlavo di questa tendenza in apertura… Ecco il cabinato di Need For Speed da Global VR, altro titolo casalingo dirottato su coin-op dopo un remix nemmeno così marcato. Stessa sorte per Winning Eleven Arcade di Konami con tanto di club europei, link per 4 giocatori e pulsantiere a 6 tasti. Chiudo con BlazBlue picchiaduro 2D su scheda Taito Type X2 da ArcSystem, carino come sempre a vedersi, e presto o tardi lo faremo sulle nostre console, ed un clone di Mario Kart vale a dire Wacky Race, da Banpresto, del quale non so nulla tranne che la gente si siederà su una replica della 00 e non mi sembra cosa da poco.

Concludendo… Il mercato dei cabinati non è morto: di più. E’ sepolto. Anzi, di più: da un pezzo s’è pure decomposto…

Ma chi vorrebbe passare una sola giornata in quel cottolengo? Io. Darei un rene.


1 commento a “Jamma Show 2008”

  1. shinichi

    No, lo scontrino con il record da sventolare sotto la nappa alla gente, mai sentita una cosa più geniale, anzi, loro sono veramente sempre stati il top della genialità.

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