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AM Awards 2010 parte 6: mauZ

mauz, Martedì 11 Gennaio 2011 @ 12:16

Cosa è rimasto, di questo 2010?
Alla fine ho giocato poco e male: complice anche l’aggravarsi degli episodi narcolettici e/o convulsivi durante le sessioni di gioco in solitaria, non ho (quasi) toccato nessuno dei titoli privi di una qualsivoglia componente online, evitiamo allora l’elencone categorico del meglio di, e ripercorrerò semplicemente l’ordine temporale dei miei acquisti, soddisfacenti o deludenti che siano stati, ché magari mi darà anche un’idea di che giocatore sono, ormai.

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I predatori dell’occasione perduta.

mauz, Martedì 28 Aprile 2009 @ 00:55

Uno dice Naughty Dog e già partiamo male. Tornano subito alla mente la piattezza mortale di Jak & Dexter (il primo, non sono andato oltre), la faccia di culo da toporagno cocainomane di Crash (sì lo so che era un Bandicoot, ma l’avete mai visto il bandicoot vero?), ai più vecchietti verrà pure in mente Way of the warrior.
Insomma partiamo male, appunto, ma questo Uncharted - Drake’s Fortune, dalla prima volta che lo presentarono -ovviamente in forma di target render- aveva un qualcosa che mi ha attirato. Forse il protagonista così chiaramente anonimo da risultare simpatico, spiccando addirittura per originalità in un contesto di mascotte kawaii e archetipi machisti (inoltre è il clone di Mike Delfino, un valore aggiunto per un casalinguista), o forse il fatto che di avventurone di questo genere (punto su cui torno fra poco, e che -in effetti- sarà il centro di questo breve riesame) ormai se ne vedono poche, escludendo la popputissima Lara, che sta vivendo -pare- una seconda giovinezza, ma ha anche abbondantemente rotto il cazzo.

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In principio fu la telecamera fissa.

mauz, Martedì 21 Aprile 2009 @ 01:01

Di poche cose una è chiara: non siamo sul pezzo. Non ci interessa, o non ne siamo in grado, oppure ce la tiriamo, poco cambia. Va benissimo così.
Resta il fatto che ci si ritrova -come me, in questo momento- nella difficile posizione di chi dice “ma che cazzo la scrivo a fare una recensione di Resident Evil 5 (da ora in poi Biohazard[1]) che se lo son già giocato tutti?“.
Il secondo passo a questo punto, dopo avere adeguatamente svuotato due sessantasei di birraccia cinese ed essersi letto questa recensione del romanzo di Baglioni, è: “sticazzi, peggio non posso fare, e poi chi se ne frega, mica siamo Igienne, abbiamo delle cose da dire qui, non ci limitiamo a descrivervi quello che potete vedere anche da voi“.
Errore mio. Ma siamo qui e andiamo avanti.

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Ai Margini c’è la coop pure sulla demo di Killzone 2.

Redazione, Venerdì 6 Febbraio 2009 @ 02:48

Killzone 2, inutile girarci attorno, alla prova dei fatti, pad in mano, è esattamente quello che il presunto ed ipotetico popolo sonaro aspettava da tempo: il titolo capace di andare a rompere le uova nel paniere alla fazione avversaria (gli altrettanto presunti ed ipotetici boxari), proprio nel loro campo e genere più rappresentativo: l’fps, e ci metto anche il doppio duepunti consecutivo come fa Umberto Eco, e che cazzo.

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Tiriamo le somme, mettiamoli sulla bilancia: basta che non mi fai fare yoga.

mauz, Martedì 30 Dicembre 2008 @ 18:51

Anno strano questo 2008, ancora più che nei precedenti -magari in odore di quella crisi generalizzata che per ora pare non avere colpito il mercato videoludico- si è accavallata nel periodo pre-natalizio una gran quantità di titoli, con delle release list quasi schizofreniche come per -vedi inciso precedente- spolpare quel che resta dei portafogli di noi poveri fessi prima che si svuotino del tutto.
In ogni caso, strano o no, banale o no, tocca pure tirare un bilancio di un’annata (e di una generazione) che ha visto un innalzamento della qualità media del software (ma forse meno picchi d’eccellenza), e il consolidamento della tendenza degli ultimi anni: rassegnamoci, lo sviluppatore indipendente andrà a sparire, sempre più inglobato in poche realtà che fanno da asso pigliatutto. Che sia Sony, EA, Microsoft, Ubisoft o -marginalmente- Nintendo, così è, che ci paia oppure no.

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O tempora o mores!

mauz, Domenica 7 Dicembre 2008 @ 15:26

Sembra ieri che ordinavo golosamente da quello che poteva essere play asia come qualsiasi altro negozio di esportazione di materiale orientale, lo speciale di famitsu contenente la demo di Biohazard 4. Un minidisc che portava con se un grosso carico d’aspettativa, era il biohazard del cambiamento: cambio di prospettiva, cambio di ritmo e tipologia di gioco, cambio di console (erano ancora i tempi in cui si credeva che Capcom mantenesse le esclusive). Era anche -contemporaneamente- il gioco che doveva mostrare i muscoli della scatoletta di nintendo, fino a quel momento messi a prova solamente da Rogue Leader, Metroid e -parzialmente- dal travagliato Starfox Adventure.

Lo stesso destino, in qualche modo, è condiviso dall’esordio in nuova generazione della serie. In questo caso però Biohazard 5 rischia di diventare bandiera non più delle capacità hardware di una console, ma dell’intero parco software del sol levante.
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La verità ti renderà libero, ma solo quando avrà finito con te

mauz, Martedì 16 Settembre 2008 @ 12:00

Domenica 14 settembre, sono seduto alla scrivania davanti al monitor, la mia posizione segue coscientemente quella della sedia girevole, la sedia girevole è di tessuto rosso consumato ai margini più esterni dall’usura e dalle unghie dei miei tre gatti, che amano usarla come grattatoio, le mie braccia sono appoggiate ai braccioli in plastica nera e riesco quasi a percepire la sgradevole rugosità del materiale di scarsa qualità. La sedia è l’unico oggetto rosso della stanza che posso vedere da questa posizione, se escludiamo la punta rossa del pennarellone da bambini Giotto che vedo sporgere parzialmente dal portapenne in tela bianca di mia figlia. Sono seduto alla scrivania e la mia posizione è perfettamente ortogonale al monitor, farebbe la felicità del mio osteopata, come fa quella della mia spina dorsale, sento la leggera patina di sudore che separa la plastica del mouse dal palmo della mia mano, e con una frazione di coscienza registro per l’ennesima volta il fastidio che mi genera usare un mouse blu e grigio della logitech sul mio iMac bianco e alluminio, e contemporaneamente registro anche la meschinità del pensare qualcosa del genere proprio in questo momento.

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…e ora qualcosa di completamente diverso

mauz, Martedì 2 Settembre 2008 @ 15:00

Il titolo, oltre ad essere un evidente citazione, serve per identificare e categorizzare dove e quando nella mia inutile rubrica, parlerò di qualcosa di non attinente (o comunque non molto attinente) ai videogiochi. Avrei voluto partire con un altro articolo, che ho quasi pronto, ma l’occasione era ghiotta, per cui, eccoci qua:

Il panda che ci salva dall’estinzione

Suppongo sia l’idea forte alla base del nuovo film (e enorme successo commerciale) Dreamworks, Kung Fu Panda. Film che -diciamolo subito- è carino, a tratti divertente (e tecnologicamente spettacolare[1]), ma come film vero e proprio, poco più che mediocre. Anche se io lo ricorderò comunque con piacere perchè è stata la prima sortita cinematografica di mia figlia, di cui è stata felicissima (anche se adesso “voglio anche io una tivvù grossa come quella del cimena“).

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Nuovo di nuovo: dall’indie game alla pixel art. Prospettiva della retroestetica.

mauz, Giovedì 28 Agosto 2008 @ 19:10

Il mio vecchio maestro cinese diceva sempre che a cominciare con un esempio si fa molto prima[1]. E allora facciamolo.

OmniLudiCon è un concept semplicissimo. Eppure incarna in sé buona parte di quello di cui voglio parlare oggi: ha uno stile retrò (MOLTO retrò), è gratuito, assolutamente cross-platform (gira sui browser) e –soprattutto- è un editor di giochi (o meglio, di minigiochi. Meglio ancora, di collezioni di minigiochi) che permette di condividere le proprie creazioni con gli altri utenti.
Insomma, non fa niente di nuovo, ma lo fa bene e lo fa in fretta, è indie ed è retro. Grazie Zaratustra Productions per avermi risolto il problema dell’apertura[2].

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Soul Calibur IV, gioco o pugnetta?

mauz, Mercoledì 27 Agosto 2008 @ 01:05

Cominciamo dal fatto che è un po’ inquietante l’apparizione del logo Namco Bandai come prima schermata: bontà mia non avevo ancora giocato un titolo Namco (men che meno uno Bandai) dai tempi della fusione.
Cosa dire, esaurite le due righe che servono a darmi la spinta ad andare avanti, di questo Soul Calibur IV?
Prima cosa, per onestà chiarirei che mi riservo (e sarà politica comune per questo spazio) di riesaminare il titolo in un futuro più o meno prossimo. In fondo i picchiaduro sono titoli profondi (o dovrebbero essere profondi) , ci vuole il suo tempo ad assimilarne le meccaniche, e capirne i punti di forza, le debolezze, la qualità del bilanciamento tra i vari personaggi, e quant’altro.

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Reinventare la ruota

mauz, Lunedì 25 Agosto 2008 @ 21:39

Allora, un buon inizio è sempre un bicchiere di vino, nello specifico un Refosco dal peduncolo rosso.

E’ un buon inizio perché il foglio bianco è il foglio bianco.

Perché reinventare la ruota? Per tanti motivi. Uno è che tutti cercano di farlo. Persino in una misera cosa come creare un nuovo spazio dove si parli (anche) di videogiochi. Un altro è che -ci avviciniamo ad uno straccio d’argomentazione- anche i videogiochi lo fanno. Continuamente.

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