Tiriamo le somme, mettiamoli sulla bilancia: basta che non mi fai fare yoga.
Anno strano questo 2008, ancora più che nei precedenti -magari in odore di quella crisi generalizzata che per ora pare non avere colpito il mercato videoludico- si è accavallata nel periodo pre-natalizio una gran quantità di titoli, con delle release list quasi schizofreniche come per -vedi inciso precedente- spolpare quel che resta dei portafogli di noi poveri fessi prima che si svuotino del tutto.
In ogni caso, strano o no, banale o no, tocca pure tirare un bilancio di un’annata (e di una generazione) che ha visto un innalzamento della qualità media del software (ma forse meno picchi d’eccellenza), e il consolidamento della tendenza degli ultimi anni: rassegnamoci, lo sviluppatore indipendente andrà a sparire, sempre più inglobato in poche realtà che fanno da asso pigliatutto. Che sia Sony, EA, Microsoft, Ubisoft o -marginalmente- Nintendo, così è, che ci paia oppure no.