Finalmente, a distanza di anni, entro anch’io nella nextgen. Un passo sofferto, pianificato a lungo, anche poco sentito, ma inevitabile. L’ho presa molto alla larga: son partito dal mobiletto Ikea, ho proseguito con TV HDReady e con la sistemazione di tutte le console, giochi e riviste, in quella che è diventata una camera modesta ma dignitosa, e che prima invece era un merdaio con pile di fogli per terra e giochini sparsi in ogni dove. Ho navigato per mesi nel limbo del gameplay, fra i pixelloni di Virtual On e un Megadrive collegato al Philips col cavo antenna, e ora questa botta di modernità l’ho accusata.
Perché, inutile girarci attorno, la nextgen ti colpisce prima ancora che si veda una schermata in-game: online integrato, liste amici, shop da cui scaricare demo e filmati in alta risoluzione, possibilità di riprodurre video e, soprattutto, quelle schermate da bilioni di pixel che t’ammazzano come avessi aperto Photoshop, ma a dimensione parete. Ho comprato la Playstation 3: che volete, non sono Ai Margini per caso.
In realtà credo di essere l’unico di tutta la redazione AM ad avere l’hardware Sony. Potete verificarlo da soli nel forum, ho scatenato anche parecchia ilarità. Fossi un giocatore normale questa si sarebbe definita “mossa sbagliata”, ma - allergico come sono a Gears of War e alle boxarate varie - non lo è affatto. Di titoli da comprare da qui a Natale ce ne sono fin troppi, e alcune delle saghe che preferisco sono - spesso in esclusiva - su PS3. Certo è però impossibile non vedere quanto Sony si sia impegnata per far tutto nel modo sbagliato con questa terza console casalinga.
Una console incredibilmente priva di identità (a partire dal logotipo, rubato a Spiderman), arrivata in ritardo per la necessità di diffondere un formato francamente poco richiesto dal mercato, con un hardware potente, sì, ma non così tanto, che mostra il fianco su diversi aspetti quando l’avversaria principale decide di sacrificare la stabilità della propria console pur di spingerla al massimo e renderla performante quanto la concorrente. Una console goffa, bruttina a vedersi, enorme, con continui ripensamenti circa il joypad (dal bananone al Sixaxis al Dual Shock 3 in pochi anni), un totale work in progress sia per quanto riguarda la configurazione hardware (60g? 80g? porte? retrocompatibilità?), sia per l’online, con un Home in versione Aspettando Godot, con le continue richieste da parte di un pubblico che vorrebbe soltanto il Live sonaro, ma che continua a trovarsi insoddisfatto.
Già, il PSN: c’è chi lo deride e chi lo esalta, ma le magagne son davanti a tutti: online integrato poco e male, limitato nelle funzioni, con uno store povero e poco aggiornato.
E poi, i giochi.
Sony arriva nel 2008 totalmente privata della sua identità, se mai ne ha avuta una. Certo, Microsoft è una concorrente fastidiosa, con un portafogli talmente colmo di danaro da poter comprare esclusive su esclusive anche su un mercato perso in partenza come il Giappone pur di arrecare un danno di immagine agli avversari. Però logica vuole che, di fronte a un nemico così temibile, la prima cosa da fare sia quella di organizzarsi al meglio per affrontarlo dignitosamente nonostante i propri limiti. E invece Sony che fa? Quintalate di giochini inutili e dozzinali, dal peso specifico di una piuma, prodotti di serie B che mai potranno contrastare anche a puro livello di brand macigni come Gears of War o Halo. Ma a chi interessa Folklore? E Warhawk (per quanto sia giocabile online)? M.A.G.? Uncharted? Motorstorm? D.C. Online? Infamous? The Agency? Davvero non si capisce questo dispiegamento di forze per creare giochi che già nascono secondari. Titoli privi di identità, che pescano qua e là scimmiottando vari generi, e che nemmeno osano puntare all’eccellenza (come invece fanno Killzone 2 e LittleBigPlanet). La situazione è la stessa sul PSN: pochissimi i giochi originali disponibili (flOw, The Last Guy e poco altro), quando invece sono questi titoli a prezzo budget e dal sapore indie ad aver fatto la fortuna dell’Xbox Live Arcade. E le conversioni? Mentre la concorrenza butta in pista vecchi titoli amati da tutti (giusto oggi è andato online Samurai Shodown II con supporto multigiocatore online), sul PSN escono i giochi della prima Playstation senza la minima aggiunta o adattamento.
L’impressione che si ha, complici anche le numerose - e deliranti - dichiarazioni ufficiali e le dipartite di pezzi grossi, è che in Sony siano alla frutta e che non abbiano la minima idea sulla direzione da intraprendere per riconquistare la fiducia dei giocatori. Non servono mille giochi a basso profilo, servono Killer Application in grado di rispettare le promesse (Heavenly Sword anyone?). Serve la capacità di capire cosa vuole il tuo pubblico e di offrirglielo in tempi umani, anche perché non si è mai vista un’utenza videoludica così disposta a spendere per la propria passione come quella dell’attuale generazione di console. C’è bisogno della Sony del “non sottovalutate la potenza di Playstation”, degli spot visionari ed emblematici con Lynch, Eno e il Third Place, della Sony autoritaria e imperscrutabile, della Sony che decide di finanziare comunque il team di Ueda nonostante le vendite non eccellenti di Ico, della Sony che è stata capace di fottere Final Fantasy a Nintendo, di una Sony capace di scegliere, selezionare e finanziare ciò che merita, una Sony che forse non c’è mai stata, ma che ora deve esserci.
E se, invece, alle conferenze preferisci mostrare i dati di vendita e l’ennesima porcata in stile Eyetoy (su un hardware da 400€, forse forse il target non è ben considerato), non puoi che meritarti il tuo terzo posto.
Alla luce di tutto questo, qualcuno potrebbe anche azzardare un “ma che l’hai comprata a fare Playstation 3?“. Legittimo.
Lo accennavo prima: nonostante tutto, a me dei giochi boxari non importa davvero nulla. Non mi importa degli Halo, non mi importa dei Gears of War, non mi importa dei Call of Duty e delle porcate Bethesda. Playstation 3 offre comunque qualcosa di esclusivo (uscito, in uscita o futuro) per cui vale la pena passare alla nuova generazione, oltre ai multipiattaforma. Scoccia vedere una piattaforma online così poco attraente, ma tutto sommato i giochi per rinvigorirla non mancheranno e si spera che questa possa rafforzarsi col tempo.
Al limite, in caso di necessità, c’è sempre quel Megadrive sull’HDTV col cavo antenna…
Appiccia il megadrive…
Subito Mega-CD, te l’ho detto un trilione di volte, ci vai in funari. Cmq eri partito bene, col mobiletto intendo. Già con la TV era tutto a puttane…
Un disastro, Jump In-mediatamente!