Archivio della categoria ‘Il mondo da un oblò’



Storie di funari: le due schede (seconda parte)

THE REAL GIUSTIZIERE, Sabato 20 Settembre 2008 @ 14:34

In fondo ad un crepaccio dell’appennino tosco-emiliano, agonizzante tra le lamiere contorte della mia Peugeot 205, con l’ultimo pensiero rivolto a lei, ingannevole fautrice del mio triste fato. Era dunque questo il finale  che le terribili Parche mi avevano riservato? Potevo davvero io, l’indiscusso giustiziere dei due mondi, finire in maniera  così ignobile?

In balia di un devastante effetto pendolo, lanciato a 140 km/h, istintivamente cercai di contenere, con rapide controsterzate, quelle terribili sbandate. Le prime due, violentissime, mi fecero quasi urtare contro le protezioni laterali della carreggiata e anche le successive non furono da meno. Oscillai da una parte all’altra per altre due volte poi,  proprio nel momento in cui ogni speranza sembrava persa, la mia gloriosa 205 tornò ad essere improvvisamente guidabile e in pochi attimi riuscii a riprenderne il controllo. Era tutto finito, ero vivo ed era ovvio: avevo appena fregato le Parche.

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Dedito ergo sum

Darish, Sabato 20 Settembre 2008 @ 14:03

Bentornati nell’Omega Zone, la zona estrema, ai margini dei margini. Dove rinasce l’underground. Non so voi, ma se c’è una cosa che non sopporto è l’opulento meccanismo della censura odierna, che strumentalizza biecamente valori come la salvaguardia delle giovani menti, o la purezza di una moralità incontaminata, a proprio vantaggio. In modo di privare il cervello degli stimoli necessari per il pensiero pernicioso. Meglio non pensare, non fantasticare, non vedere, ma sprofondare in un ovattato oblio dove ogni regola verrà accettata incondizionatamente. E’ il primo passo verso il controllo mediatico. Per questo ci viene in aiuto la grande rete, ma anche qualche distribuzione particolarmente coraggiosa.

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La verità ti renderà libero, ma solo quando avrà finito con te

mauz, Martedì 16 Settembre 2008 @ 12:00

Domenica 14 settembre, sono seduto alla scrivania davanti al monitor, la mia posizione segue coscientemente quella della sedia girevole, la sedia girevole è di tessuto rosso consumato ai margini più esterni dall’usura e dalle unghie dei miei tre gatti, che amano usarla come grattatoio, le mie braccia sono appoggiate ai braccioli in plastica nera e riesco quasi a percepire la sgradevole rugosità del materiale di scarsa qualità. La sedia è l’unico oggetto rosso della stanza che posso vedere da questa posizione, se escludiamo la punta rossa del pennarellone da bambini Giotto che vedo sporgere parzialmente dal portapenne in tela bianca di mia figlia. Sono seduto alla scrivania e la mia posizione è perfettamente ortogonale al monitor, farebbe la felicità del mio osteopata, come fa quella della mia spina dorsale, sento la leggera patina di sudore che separa la plastica del mouse dal palmo della mia mano, e con una frazione di coscienza registro per l’ennesima volta il fastidio che mi genera usare un mouse blu e grigio della logitech sul mio iMac bianco e alluminio, e contemporaneamente registro anche la meschinità del pensare qualcosa del genere proprio in questo momento.

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Inferno o Paradiso?

Esulo, Sabato 13 Settembre 2008 @ 14:55

Finalmente ci siamo, è tornata la dimensione coloratissima delle Piñate, un mondo tenero che prende vita nella profondità di un grande gioco. L’ultima volta in cui ho passeggiato nel mio orto, alla fine della prima avventura di Viva Piñata, un elefante rosa sfoderava il suo fascino spargendo gas verde fra leoni, orsi, uccellini di vario tipo, un unicorno con i colori della pace faceva il pieno di gemme preziose, le aquile volavano libere e tra i tanti, un essere che ho amato follemente – la galagoogoo – aveva convinto tutti di esistere davvero, spingendoci a cercarla in ogni negozio di animali della città.

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Sposerò Simon Le Bon.

LPf, Venerdì 12 Settembre 2008 @ 15:26

Si lo so, madre di dio se lo so. Conosco quelle facce. Solite accuse di melodrammaticità cacchia e fiacca, quando è un discorso a ritroso, una cosa che inizi a leggere e pare bruttarella, tediosa, quando a un tratto arriva lo sparo - pam! - e con lui l’illuminazione, tutto questo per dirvi…Per dirci…  Per dirvi cosa? Per dirvi di pensare a lei, non la vostra lei, ma una lei qualsiasi. Senza di lei, la vita sa di fumo e di malinconia, o forse sarebbe il caso di scrivere Lei. O A Lei. Proprio Lei, direbbe Fudo. E allora parliamo di Lei, partendo da lì, senza darle una faccia, andando a ritroso, che forse oggi v’insegno qualcosa…

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Il terzo posto.

aries, Mercoledì 10 Settembre 2008 @ 17:57

Finalmente, a distanza di anni, entro anch’io nella nextgen. Un passo sofferto, pianificato a lungo, anche poco sentito, ma inevitabile. L’ho presa molto alla larga: son partito dal mobiletto Ikea, ho proseguito con TV HDReady e con la sistemazione di tutte le console, giochi e riviste, in quella che è diventata una camera modesta ma dignitosa, e che prima invece era un merdaio con pile di fogli per terra e giochini sparsi in ogni dove. Ho navigato per mesi nel limbo del gameplay, fra i pixelloni di Virtual On e un Megadrive collegato al Philips col cavo antenna, e ora questa botta di modernità l’ho accusata.

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Quel maledetto venerdì: la storia della Masasaiaaapfffff.

shinichi, Martedì 9 Settembre 2008 @ 18:02

Dovete sapere che la parte toscana della redazione di AM (composta da S.Anto, LPf, il sottoscritto e Omega Kid) ha un appuntamento fisso, settimanale: il venerdì della cena del gameplay. A casa LPf, praticamente un bunker antiatomico, prende vita questo summit del gameplay, folle e spensierato, fra un sacco di rutti e molte pete. Uno di questi sciagurati venerdì, complice una bottiglia e mezzo di vino a testa, un avvinazzato LPf mette in pista uno dei suoi teatrini boxari: ingiurie nei confronti della concorrenza, risate sarcastiche, pete, la gag della corsetta stridula con le chiappe di fuori, pete (a girare dei presenti), e via, e via… ma soprattutto, tante, variegate, variopinte, multicolori, ronny di ogni sorta.

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Storie di funari: le due schede

THE REAL GIUSTIZIERE, Domenica 7 Settembre 2008 @ 12:35

Agli inizi del 1998 con una configurazione Sli entravi di diritto a far parte di una ristretta cerchia di eletti, una sorta di massoneria nerd estremista, faziosa e discriminatoria: gli enthusiast gamer.
Da sempre avvezzo a questo genere di lobbies decisi di ordinare, poco prima del lancio ufficiale, una coppia  di Voodoo2, che mi avrebbero garantito un posto di rilievo all’interno di quella nobile confraternita.
La settimana successiva di buon’ora, mi recai nel mio negozio di fiducia per ritirare le schede che sarebbero arrivate quella mattina.

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E io son tranquillo se ci sei tu…

LPf, Venerdì 5 Settembre 2008 @ 01:40

Non è facile spiegare cosa fossero i primi anni ’80 e il rapporto che l’uomo iniziò ad avere con la tecnologia, nessuna rivendicazione nostalgica o passatista, non ce ne sarebbe bisogno. La stragrande maggioranza di voi nemmeno andava all’asilo che già guardava Bim Bum Bam e giocava ai videogiochi, ma quando io e il Coimbra eravamo due nani c’era solo la TV in bianco e nero, una sola emittente, quella statale, non esistevano i cartoni animati, il computer si chiamava terminale e serviva solo per lavorare. E non era nelle case della gente, ma solo nelle aziende, non ne avevi nemmeno mai visto uno ma solo sentito i tuoi che ne parlavano durante la pausa pranzo, quando tornavano a casa, ti baciavano sul caschetto e se ne tornavano di corsa a lavoro.

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La mano di Gene

Esulo, Giovedì 4 Settembre 2008 @ 16:29

Esistono legioni di videogiocatori che non riescono a dimenticare anni colmi di picchiaduro a scorrimento.
Essi vagano senza meta come zombie affamati e assetati di sangue, spulciano release list con la consapevolezza di essere ignorati. Sarebbe giusto dire loro che i cosiddetti sparacartoni non sono scomparsi, semplicemente sono diventati i vari Ninja Gaiden, Devil May Cry e Onimusha, ma sarebbe come dare una mela ad un leone.

Ma nell’anno del signore 2006 una luce squarciò il cielo, non una cometa ma la mano di Gene, la “mano di Dio“.

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Ricette hardcore vol.1

Super Anto, Giovedì 4 Settembre 2008 @ 00:46

No, nessuna ricetta afrodisiaca, niente che aumenti la vostra libido, mi spiace, qua si parla di giochini e in maniera decisamente seria.
E’ ben noto che l’alimentazione sia importante, alla base di ogni grande performance, sia questa sessuale, piuttosto che atletica, vi è sempre un attento studio dell’alimentazione e una dieta ben congegnata. Questo è valido anche e soprattutto per l’hardcore gamer, che sottoposto giorno e notte a stress indicibili, se non rifornito a dovere rischia inevitabilmente il tracollo. E’ anche vero però che il doversi staccare dalla schermo è inaccettabile, si sentiva davvero la necessità di costruire una dieta su misura per noi, ecco quindi la soluzione finale che è valsa numerose riconoscenze al Dr. Antonelly da parte della U.S. food and drugs administration, quindi via quei risolini stupidi dalla faccia e prendere appunti.

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Ritorno nelle terre immortali.

Esulo, Mercoledì 3 Settembre 2008 @ 12:41

Un ritorno necessario. A Tamryel. Quasi dovuto.
Un ritorno in quelle lande, che ancora oggi vale la pena percorrere e vivere, come fosse la prima volta. Anche solo una passeggiata lungo i sentieri del bosco collinare, mentre guardi la valle con la capitale imperiale che si tinge d’arancio, o tornare a bruma innevata e sedersi nella locanda a bere una pinta mentre fuori nevischia… varrebbe una serata a Tamryel. E volerlo dimenticare sarebbe un’inutile pugnalata a sè stessi.

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