colibri
, Lunedì 7 Marzo 2011 @ 13:07
Torna l’appuntamento mensile con le perle dell’Agorà, fucina inarrestabile di talenti che sarebbe sprecato abbandonare al nostro search non funzionante. Ma cos’è un search rispetto al colibrì?
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Dr. Klaude
, Martedì 4 Gennaio 2011 @ 11:50
Eccoci, come promesso alla seconda parte dello speciale auordi 2010. Oggi tocca al Dr. Klaude, ma aspettatevi nuove puntate nei prossimi giorni.
Sedendomi a stilare i GOTY mi rendo conto che questo potrebbe essere stato l’ultimo anno da giocatore, i titoli giocati su console sono sempre meno, comprati sempre più tardi e solo grazie al crollo di prezzo. Sul PC nuovo sono finiti tre o quattro giochi presi in offerta da Steam, ma manca ormai la dedizione e il più giocato è Sim City 4, per altro sempre in perdita, emblematica metafora del mio rapporto col pad (con le donne e con la vita in generale). In questi casi l’ultima mossa dell’italiano è cercarsi una buona compagnia, e io l’ho trovata, tra ex giocatori, ex eterosessuali, neo retrogamer, complottisti e lampadati, tutti uniti a boicottare un futuro dove giocare sarà un’attività per sculettatori da salotto. Almeno fino al prossimo twist.
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Tag { 2010, Agorà, alan wake, AM Awards 2010, Angry Birds, awards, castlevania, Halo, klaude, magiklaude, PES }
Esulo
, Mercoledì 18 Marzo 2009 @ 17:18
Sì può vincere una partita persa? Per quanto riguarda Zack Snyder, la risposta è sì. Watchmen sul grande schermo è una partita che non si può nemmeno sognare di vincere. In partenza. Moore ti odierà nel momento in cui accetti l’incarico. Uno stuolo di fanboy brancolanti come zombie (ops, ho toccato un altro tasto dolente?!) non aspetta altro che vedere il film, per poter dire quanto sia sbagliato. In partenza, anche questa volta. Perché l’assoluta fedeltà richiesta prima della visione può diventare ugualmente la critica più affilata alla fine dei titoli di coda. Snyder ha perso, perché ha osato mettere mano dove la mano non andava messa. Un film di Watchmen è impossibile. Da 408 pagine di graphic novel d’annata trasudano una miriade di contenuti, di situazioni di piani di lettura e di riferimenti che a fatica riescono a stare tra le pagine: in effetti, paiono nascondersi e rivelarsi con parsimonia di lettura in lettura. Proprio qui risiede la sconfitta in cui si imbarca Snyder: Watchmen funziona -con la precisione meccanica di un orologio realizzato con amore dall’artigiano- solo nel suo medium.
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