Destra, destra, sinistra, sinistra! Avanti! Indietro! Avanti, avanti, avanti…
Pinguinooo, piedinooo, becchinoooo, oh oh… Basta, per il titolo non mi è venuto niente di meglio. Chiedo scusa a tutti. Sto parlando di Braid, ovviamente, la perlina firmata dall’accoppiata Jonathan Blow-David Hellman. Vi dico subito: Braid è un platform quanto Portal è un FPS, e per 1200 masasaia points (MP), ovvero 15 eurini circa, vi portate a casa un gioiellino di puzzle game, farcito da rudimenti platform. Il design dei nemici è genuinamente anonimo, così come il personaggio principale, ma per il resto è una piccola perla. In ogni mondo s’introduce una meccanica diversa attorno alla quale girano i puzzle dello stesso (-in tutto- 5 più uno finale). Non è esagerato affermare che, attorno ad ognuna di queste pensate, fosse possibile piazzarci un gioco intero.