The day everything became nothing
E’ venerdì, sono appena tornato a casa dall’ufficio. Mi preparo per la serata. L’inaspettato gesto di benevolenza nei confronti degli altri esseri umani (farmi la doccia) viene ricompensato realizzando che il tappetino del bagno è diventato un ecosistema post-apocalittico autocosciente. “Potevo evitare di lavarmi i piedi”, mormoro tra me e me. Appena poggiati su quel manto polveroso sono diventati simili a quelli di un qualsiasi senzadio uscito da uno spaghetti di Corbucci. Non mi curo troppo della cosa ma tiro una bestemmia per sicurezza.
Torno al pc in camera mia. Sto copiandomi su una chiavetta usb dei film per il doposerata a casa di amici. Va tutto bene, tutto è tranquillo. Sto articolando un’altra bestemmia mentre scopro un buco nei pantaloni preciso preciso a livello palle, quando succede qualcosa. Un rumore meccanico e poi il buio, seguito immediatamente dal silenzio.
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