Mondan ya, Elo’ ***** - { Casa Shinichi }
shinichi, Giovedì 28 Agosto 2008 @ 16:33

Ragazzi, quelle cose che rimangono impresse nella mente. L’avete presenti? Non ci ridevo da mesi, poi l’ho rimessa su e son partito. Sarà old e stra-old, ma io la ributto in pista. Tanto oramai Casa Shinichi ha preso il largo, mi sfugge già dalle mani, e sarà sempre più una follia. Anzi mandatemi suggerimenti e segnalazioni a valanga e sarete pubblicati, nominati, insomma fatemi/ci ridere. Ora, rendetevi conto, questa dice il telegiornale, lancia il servizio e precisa parte la gorza con l’abbassamento delle luci. Poi cerca pure di mimare un movimento maldestro, tipo per dare la colpa al cigolio della sedia. Niente da fare, è una vera e propria seccata: lei muore -giustamente- dalle risate. Mi ha ipnotizzato, non riesco a smettere di guardarla, anche perchè questa storia ha un retroscena che mi chiama in causa direttamente.

Da giovincello, mentre indicavo un gioco per snes nel negozio di viggì più mitico della storia (dove abbiamo lavorato quasi tutti: dal sottoscritto, a Ronny all’LPf), mi parte una gragniuola: “PEM!”. Ma roba tuonante della durata di un millisecondo, sapete, tipo la classica chiusura dei fuochi artificiali alle sagre paesane. “Mi fa vedere Donkey Kong country, quello lì, si, -Pem!-”. Roba da matti, gelo totale. Che vita ragazzi, una vita a convivere con questa maledizione delle pete… che fra l’altro sono, ad oggi, la cosa che fa più ridere al mondo. Perchè chi non peta o non ride d’una peta, è provato (e qua mi rialaccio allo speciale del S.Anto), è come il Braccobaldo dei Simpson: “Gay-stra-gay, e non l’ha mai potuto dire”. Alla luce di questi fatti, insindacabili, me ne vanto: “Sono un petomane”.

Dato che ci siamo, diamo un là anche alla rubrica delle ronny. Sempre dal tubo (che Dio lo benedica), esce questo filmato d’autore, firmato dai maestri delle follie, dagli inventori spirituali -ma anche materiali- delle Ronny. Dagli autori delle rubriche più belle di sempre. Ecco, “All’improvviso uno sconosciuto”, che, col senno di poi, diventa “All’improvviso una ronny”. Minuto 0:52, la Sbardella: “una doppietta di Inz e un goal di Anz”. Hahahahaha, minuto 1:47, Cinzia Maltese “Middesbrugu”, con la “r” di “raramente”. E la mitica di Carletto: “Se quer tiro De Screcca”.

Ora manco solo “la Homer” di Edmeo, storico presidente del Cesena. Un mito, un uomo un perchè, veramente. Cos’è “la Homer”? Quando qualcuno non ricorda una cosa semplicissima, tipo appunto l’ascensore (o il ’scensore come dice Edmeo). La Homer prende spunto dalla puntata: “quell’affare che serve per scavare il cibo”. Il cucchiaio, che spettacolo, ma l’avrete sicuramente vista. Se non l’avete fatto o non vi piacciono i Simpson, vale sempre il medesimo discorso che ho fatto per le -phethe- (così è detta alla pistoiese con le “e” aspirate).

Basta così, lo speciale di oggi è risicato, non ho più voglia di scrivere. Ci aggiorniamo a breve.

Saluti,

Dott. Shinichi Funari.


Su gentile segnalazione del Grifone, e per completare il pezzo al meglio:

CLASSIFICAZIONE SCIENTIFICA DELLE SCOREGGIE
sulla base del “De Aria Fetida” di Legumio Petone (II sec. A.C.)

Scuregia vulgaris (normale)
Scoreggia per ogni occasione, non particolarmente puzzolente, adatta per le passeggiate, non bisogna mollarla con grande rabbia o enfasi perché può ingannare. Da condividere con amici e parenti più stretti.

Scuregia salonis phoetida (pettacio humilis)
Tipica di ambienti chiusi, motivata dall’assenza di desiderio di alzarsi ed uscire per sganciarla da qualche altra parte. Basta assumere un’aria ingenua, alzare poco la gamba e guardare gli astanti con malcelato disgusto in modo da deviare da sé i sospetti

Scuregia cum tusse
Scoreggia dissimulata con colpi di tosse: rientra tra le più pericolose in quanto necessita di appropriata spinta e buona coordinazione. Tipica negli uffici, bar, cinema insomma ambienti affollati dove anche l’odore viene in fretta assimilato: un respiro a testa e la si consuma

Scuregia humidis maculata
Una delle peggiori: prende il nome dalle caratteristiche macchie che lascia sulle mutande. Complica terribilmente la vita in quanto bisogna cercare con urgenza un bidet per togliere l’eccedenze e lavare i miseri resti. Rimane comunque mimetizzata sulle mutande molto scure.

Scuregia matutinis albae
Quale modo migliore per cominciare la giornata se non tirando una bella scoreggia al caldo delle lenzuola appena apriamo gli occhi? Vedrete con gioia la/il vostra/o compagna/o schizzare fuori dal letto con rapidità ed agilità inaspettate da una/o appena sveglio. Chiamato anche Petaccio egoistico perché non c’è nessuno che voglia condividerla con voi.

Scuregia humidae alonata
Tipica di scuole, uffici, ambienti dove il deretano è costretto al costante contatto con la sedia. Lascia un alone nelle mutande, tanto più grande quanto più morbida è la sedia.

Scuregia deflagrantae vulcanica
Probabilmente la più temuta ed odiata. Nel tirarla si prova una sensazione simile alla depilazione: è come se ci strappassero i peli dal sedere con la ceretta. Ascoltala e chiamala come ti pare.

Scuregia silente tossicae
Si divide in tre categorie
-Semiloffa
Ancora percepibile, se pur vagamente, dall’orecchio umano, è fortemente percepita dalle narici. Detta anche “scoreggia del diavolo” sia per l’odore di zolfo che emana che per la domanda che provoca: “che diavolo hai mangiato?”
-Loffa
Completamente silente, suscita una vivace ondata di sdegnate proteste. Ideale sui tram, autobus, metrò molto affollati. Ne bastano due per trovare posto a sedere
-Caloffa
Silenziosissima ed estremamente calda all’uscita, cosa che ne favorisce la rapida diffusione. Gli effetti sono terribili. Spesso neanche l’autore riesce a sopportarla.


3 commenti a “Mondan ya, Elo’ *****”

  1. Grifone

    Devi mettermi come co-autore. Buffone!!!
    (in realtà provavo il gravatar)

  2. shinichi

    Grifo, no, finchè non scrivi un tuo articolo sei in punizione. Dai attiva la Grifhouse.

  3. Super Anto

    “Borliusconi” m’ha ammazzato…tra l’altro per me inedita, ai tempi mi era sfuggita, fantastica!

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