AM Awards 2010 parte 8: JackNapier, aries & pavel. - { Curia }
Redazione, Venerdì 14 Gennaio 2011 @ 16:15

Ultimo appuntamento con gli award 2010 di AiMargini, questa volta combo fra tre ex-giocatori per chiudere in bellezza e assenza di ghemplé.

JackNapier
Un anno così esaltante che faccio fatica a tenere a mente tutti i giochi. [/sarcasm] No, scherzo: il solito schifo, e sebbene sia vero che non riesca a ricordare a cosa abbia giocato, il motivo va cercato piuttosto nell’insulsaggine media dei titoli.

Calcino War
La calcino war 2011 si conclude senza un vincitore. FIFA dà l’impressione d’aver sparato già tutte le cartucce. Si aspetta la conclamazione definitiva di re delle simulazioni, che non è arrivata e non arriverà mai. PES riciccia sempre in quel codice sfruttato all’inverosimile. Rimescola e ricombina la matrice, e stai a vedere che ne esce qualcosa di bello. Non esce. Il calcino di Konami è sempre in bilico tra la defenestrazione e l’approvazione dal sottoscritto. Ora lo ami, perché quei babbei ti rifanno Robben uguale, non parlo solo della fisionomia: la corsa, il dribbling, quel movimento ad accentrarsi dalla destra, la palla che si porta sul mancino e la bomba sparata nello specchio. Ma mica solo lui, eh. Se sei bravo, puoi costruirti il mondo con quell’editor. Aggiungeteci la MLO, un online all’altezza, tutto condito da quell’atmosfera da partita vera che FIFA non riuscirà mai a replicare, e crederete di aver raggiunto il nirvana. E invece no: i binarioni, le difese di spastici, i palloni di gomma e l’IA fallata dei giocatori ti riportano alla realtà, ché i calcini sono una bufala e una truffa, e che bisogna essere coglioni per farsi infinocchiare ogni anno. Ma, tanto, l’anno venturo coglionerò di nuovo, è scritto.

PETY: Kinect e Move.
Vi siete bevuti tutti il cervello, non c’è altra spiegazione. C’è l’ambiguo che fa gli addominali in casa. C’è la pubblicità della tipa che posera “si vede che ho giocato col 360” e il ragazzo, complice, sogna ben altri kinotti. Il Pingopongomongo, che non sa gestire il rovescio; il coso con le rapide, che almeno ha offerto lo spunto per una gag tra il Dario e il Barone che più ai margini non si può, ecc. Sarà pure interessante vedere quali possibilità offrirà l’aggeggio in futuro, ma, per ora, non riesco ad immaginarne nemmeno una che abbia a che fare con il gameplay.
Il move è uguale, ma peggio.
Runner Up 1: Heavy Rain (senza Move). Deludente, ambizioso, monotono, scadente. Esperimento di sintesi fallito tra due forme di intrattenimento: così così come film, brutto come videogame.
Runner Up 2: Red Dead Redemption è l’ennesima dimostrazione che in Rockstar nascono idee discrete, attorno a queste sanno montarci hype e cavalcarlo come pochi, ma di costruirci sopra un gioco non sono in grado. Non diverte né in single, né in multi, e finisce in fretta nel dimenticatoio
come un GTA qualsiasi.

GOTY: New Vegas
New Vegas svetta sul pattume. Quel che avevo da dire, l’ho detto nella recensione. Il fatto che ad aggiudicarsi il mio voto per il GOTY sia un gioco di due anni fa - rivisto e corretto da Obsidian, ma pur sempre nato vecchio – la dice lunga.

Qualora non si fosse capito, mi sono annoiato a morte. L’unica soddisfazione è derivata da quei due porting dal 360, che non comprerò mai perché puzza. Intanto mangio la merda. Ma il 2011 sarà migliore eh, mai quanto il 2012, però[/sarcasm].

aries
Un anno di ulteriore allontanamento dal gameplay quello appena trascorso, sia per un’offerta ben oltre i limiti del ridicolo, sia per la prematura dipartita dell’unica console “nextgen” di casa. Oramai le produzioni si fan sempre più grosse, le idee valide sempre più rare, i carrozzoni vanno avanti da sé trascinandosi stancamente in tutta la loro obesità e opulenza, sorretti da vendite di un pubblico più che mai allo sbando (penso alle varie saghe in stile CoD e Assassin’s Creed, per primi, ma anche a tutti i nuovi IP che ne abbracciano immediatamente ogni meccanica e struttura). È proprio l’idea della megaproduzione da 500ore in cui perdersi fra salvataggi, tutorial, mille gradi da raggiungere nelle modalità online, mille inutili collezionabili e mille gadget da sbloccare a causarmi nausea, idea invece richiesta a gran voce dai giocatori adolescenti con un sacco di pomeriggi liberi e da non più adolescenti con pochi altri impegni e interessi. Trovare un gioco asciutto, dignitoso e compiuto è un’impresa impossibile, tocca adeguarsi e riuscire a filtrare le cose che piacciono in confezioni lorde e marce, mentre il panorama indie, apparentemente florido, non riesce a replicare lo spessore dei giochi che un tempo furono mainstream e che oggi sarebbero alla loro portata, ma si raccapezzano fra intuizioni di fisica applicata e cazzate del genere per sopperire a una cronica mancanza di idee e di sinergie fra talenti veri.
La sensazione è proprio quella di un’industria contenta di far merdate con un pubblico contento di ingurgitarle, a tutti sta bene così ed evviva la vita, io non mi sento per nulla ascoltato e sono fondamentalmente cazzi miei, per cui non si può fare altro che turarsi il naso e racimolare qualcosa di decente nel cumulo di spazzatura, finché ce ne sarà.

Miglior esperienza: Panau (Just Cause 2)
Il gioco ha una meccanica talvolta divertente in una struttura che è una fetecchia totale, ma la libertà di movimento e di esplorazione in Panau è un qualcosa di epico che mi ha ammaliato, la sensazione dell’aria in faccia lanciandosi col paracadute, la solitudine estiva nel perdersi nelle zone desertiche, gli atterraggi nei laghi, il volo libero fra le nuvole, la percezione dell’ambiente collegato e la libertà totale nell’esplorarlo hanno settato uno standard, d’ora in poi però non ci si accontenterà più di questo.

Miglior peta insonorizzata: Final Fantasy XIV
Sembrava incredibile e invece ce l’han fatta, han toppato totalmente, han floppato da cima a fondo. Personalmente avevo annusato il merdone da lontano e nemmeno m’ero accorto del dayone, e non posso dire di non aver goduto un po’ ad osservarne il declino, resta l’amarezza per l’ennesima occasione sprecata da una casa che al genere, FFXI testimone, avrebbe potuto dare qualcosa che quei mangiamerda di Blizzard non potranno mai dare.

Miglior gioco che in una serata ti dice tutto quello che ha da dire, te lo dice bene e va bene così: Ancient Trader
Un concept, un’idea estetica, grafica, evocativa, un gioco sobrio e ben realizzato proposto a prezzo budget che te la fa vivere senza farti perdere tempo. Ce ne fossero.

Miglior piattaforma di gioco: Mame + joypad saturn usb
Che poi in realtà fa schifo pure quello, che su una versione i neogeo non vanno, sull’altra non vanno i CPS3, mille scazzi a destra e a manca ma quei bitmap in fullscreen con quei joypad sono una goduria senza paragone e non c’è nulla da fare, se i giochi odierni sono nell’inferno appena descritto rimane il solo pixel colorato ad alleviare le sofferenze di noi esuli del ghemplé.

Ho sempre dato per scontato che era una figata ma a riprenderlo meh: Frontier: Elite II / Another World
Entrambi estremamente affascinanti visivamente e concettualmente, ma controller alla mano più limitati, frustranti e peggio progettati di quanto preventivato, per quanto vecchi. Il primo in particolare ha un potenziale enorme che dovrebbe venir sfruttato da qualche indie con le palle, anche se il rischio porcata, se non dato in mano a qualcuno con gusto, è enorme.

Darwin Awards: DLC e HD Remix
Strutture di pagamento ridicole e frammentate da una parte, giochini senza nulla da dire di nuovo dal punto di vista del ghemplé e senza la minima coerenza e coesione estetica (v. gli HUD) dall’altra, potenziale sprecato da cani.

Miglior gioco: Mass Effect 2
Sostituisce i difetti del primo con altri difetti e ne aggiunge di peggiori (slavandone il tiro un po’ scifi-70 in qualcosa di molto più mainstream), ma rimane, esattamente come il primo e nonostante sia decisamente più paraculo del primo, un’esperienza coinvolgente, una delle poche che è valsa la pena di giocare. Miranda fa ancora male.

pavel
Aries passo, non ho giocato nulla di nulla.


1 commento a “AM Awards 2010 parte 8: JackNapier, aries & pavel.”

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