[LPf presenta: lo Scemo del Villaggio] Eu|fo|rì|a - { Ai Margini presenta }
Esulo, Mercoledì 27 Agosto 2008 @ 18:08

Avete presente quel classico individuo, tipicamente provinciale, che gironzola per le vie di un paesino sperduto apparentemente folle? Ma sì dai, quello che urla alle vacche, balla tra i fiori e canta alla luna. Vi ricordate il suo nome? Sì, lo chiamavate proprio cosi: lo Scemo del Villaggio. Vi siete mai soffermati e chiesti cosa provasse nel suo delirio quel piccolo uomo? Il perché di tanta serenità, di tanta apparente follia? Perché fosse cosi felice? Probabilmente non era altro che… un tipo un po’ Euforico… L’ euforia è quella sensazione di benessere, che come fa notare il De Mauro, si manifesta con vivacità, allegria e una generale tendenza all’ottimismo. Sono dell’idea però che, più di tutti, era proprio quello Scemo lì, sì quello del Villaggio, a capire più di tutti cosa volesse significare sentirsi euforici.

Egli godeva osservando cose di cui noi nemmeno consideriamo l’esistenza, egli era in grado di provare orgasmo di fronte al giallo di un girasole o semplicemente guardando per ore le ombre proiettate da un cespuglio sulla brulla terra. No egli non interagiva con la comunità, non si integrava ad essa, nè gli era permesso farlo, ma nella sua apparente solitudine, più di tutti, amava la sua vita, amava tutte le cose ed amava ogni vita: egli amava più di tutto non altro che la propria vita.

Ora vi starete chiedendo cosa c’entri lo scemo del villaggio con i videogiochi o con noi, ma la risposta è abbastanza facile ed estendibile in ogni ambito. Tutti noi dobbiamo, una volta ogni tanto, indossare i panni di quello scemo e provare a guardare oltre l’apparenza e scavare, scavare, scavare lì dove nessuno ha mai pensato. E’ assolutamente necessario che, per giovare appieno di ogni cosa, videogiochi compresi, ci soffermiamo su aspetti che normalmente non cogliamo come immediati. Certo, i miliziani ci tengono sotto tiro, la nostra barra energica è quasi esaurita e l’azione si fa sempre più concitata… ma avete mai provato a guardare cosa c’è in alto, o in basso o al di la dell’azione di gioco? Vi siete mai soffermati ad osservare il cielo che si staglia sul campo di battaglia, la polvere che danza sull’asfalto o il caldo torrido al di la dell’orizzonte? E’ parte del gioco anche quello, spesso è proprio questo involucro che rende credibili le vostre azioni, che le rende entusiasmanti. Avete presente Metal Gear Solid 4? Atto I, Medio Oriente. Sapete cosa più mi ha regalato emozioni in quel primo assaggio di questo capitolo conclusivo? Non sono le armi a disposizione di Snake, nè la migliorata intelligenza artificiale nè le strade alternative percorribili, e nemmeno l’incontro con Meryl… no, la mia attenzione era perennemente rivolta al cielo: sì, quel giallo cielo al di sopra del mio naso. Cosi malinconico, triste, nostalgico… capace di parlarmi e di raccontarmi più di quanto non facciano i personaggi stessi. E’ importante ricordare quanto aspetti e dettagli ritenuti “marginali” siano invece importanti e assolutamente complementari nel rendere al meglio l’atmosfera di un videogioco. Bisogna imparare a fraternizzare con essi, conoscerli, apprezzarli, bisogna comunicare con essi, bisogna discuterne, animatamente o meno, ed è importante che non vengano abbandonati e relegati in luoghi non propriamente consoni; amateli e fatevi amare. Oggi di Metal Gear Solid 4, non ne ricordo l’anziano Snake o il tragico epilogo… no, nel mio cuore conservo ancora proprio il dolce bacio di quel tedioso ed acre cielo. Forse, bisogna essere un po’ scemi per apprezzare tutto questo… ma ricordatevi che, dopo tutto, l’uomo più felice del mondo continua ad essere proprio quello Scemo del Villaggio che tanto prendevate in giro da piccini.

di cuore,

Alessio “[P]erfo” Spaziani


2 commenti a “[LPf presenta: lo Scemo del Villaggio] Eu|fo|rì|a”

  1. aries

    Ok che siamo ai margini, ma questo mi pare eccessivo. Il perfo in home? No, grazie. L’articolo naviga tra il confusionario, il banale ed il ridicolo. Unica nota positiva, è pubblicato a nome LPf, ma la reputazione del sito è compromessa a 2 giorni dall’apertura.

  2. LPf

    Aahahah, scrive come una capra, ma quello che fa più senso son le cagate immonde che scrive. Non hai capito la mossa, roba da Tarantino.

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