* Disclaimer: l’attendibilità dell’autore è tutta da verificare *
Gran Turismo, due parole che per un appassionato di corse rievocano infinite immagini e sensazioni, tra le quali spicca senza dubbio anche quella della storica saga made in Sony. Questo ultimo capitolo nasce con la dichiarata intenzione di rivedere, ampliare, correggere e migliorare tutte le caratteristiche che hanno reso grande il titolo Polyphony; compito che, è bene dirlo subito, riesce solo parzialmente. Ma andiamo con ordine.
L’introduzione è spettacolare come sempre, e alla fine dei 6 minuti di filmato ci si trova catapultati nel menu principale, dove possiamo scegliere tra le modalità GT MODE, ARCADE, TRACK EDITOR e GT TV.
Nelle opzioni si segnala in particolare la possibilità di installare il gioco su HD, procedura che richiede all’incirca 50 minuti, fondamentale per ridurre un minimo i caricamenti, che sfortunatamente restano numerosissimi e molto lunghi.
La modalità GT è la classica carriera con patenti, concessionari, varie categorie di gare da affrontare con macchine differenti e così via. Ed è proprio al momento di comprare la macchina per cominciare la nostra avventura che si manifestano i primi problemi. Scorrendo tra i modelli a disposizione, ci si rende subito conto della differenza abissale che passa tra le macchine premium (circa 200 vetture) e quelle standard (le restanti 800). La prime sono perfette, visivamente ineccepibili ed incredibili, modellate in ogni più piccolo dettaglio con una cura ed una precisione da far sbavare, interni compresi. Le standard, invece, hanno una qualità molto altalenante, che va dal mioddio che schifo fino al non male dai; è evidente che le macchine da sempre presenti nella serie, le varie utilitarie giapponesi, i millemila modelli di catorci che piacciono tanto ai Polyphony, sono una rippata clamorosa da GT4, forse leggermente ripuliti ma senza grosso successo, e fanno letteralmente schifo. Copriruota ottagonali, specchietti retrovisori che sembrano tagliati con l’accetta, linee squadrate, fari disegnati come semplici texture sulla carrozzeria, un disastro.
Per fare un esempio, cominciando la carriera con la Suzuki Swift, auto premium, ci si trova nelle prime gare circondati da moltissimi modelli standard come la 206, le piccole mazda, vecchi modelli di nissan, e nei replay vedere il modello della swift perfetto, in mezzo a queste macchine di una generazione fa, mette una certa tristezza. Per fortuna, non tutte le standard sono di qualità così bassa, ed i modelli creati ex novo per GT5 mostrano comunque un buon livello di dettaglio, anche se assolutamente non paragonabile all’orgasmo visivo rappresentato dalle premium. Ma il fatto più grave è che le standard non hanno la visuale interna dal cruscotto, quella per intenderci con mani e volante in primo piano, costringendo di fatto a cambiare punto di vista e riferimenti chi, come me, adora guidare dall’interno della macchina. La differenza tra le due tipologie è così tanta che anche i Polyphony, consci della vaccata fatta, hanno separato il garage virtuale dove teniamo le nostre macchine in due aree distinte, premium e standard per l’appunto, come a voler sottolineare ancora di più che ci sono macchine di Serie A e B.
Una volta acquistato il nostro primo bolide si scende in pista. Al momento di questa recensione ho affrontato e completato le prime due categorie di gare, Principiante e Dilettante, e anche qui ci sono da segnalare un po’ di problemi.
Innanzitutto, la difficoltà del gioco in questi primi eventi è ridicola. L’IA si prende dai 2 ai 4 secondi a giro, in ogni gara, su qualunque circuito, anche usando macchine non potenziate e assolutamente in linea con quelle usate dalla cpu. Non c’è un’opzione per aumentare il livello di difficoltà, può essere che andando avanti nella carriera si sblocchino eventi più tosti, ma per ora il livello di sfida è stato pari a zero.
E proprio sull’IA è bene spendere due parole in più: è uno degli aspetti da sempre più criticati della serie, i “trenini” formati dalle auto avversarie nelle passate edizioni sono ormai leggendari, e dopo le promesse di questi anni era lecito aspettarsi grandissimi miglioramenti. Qualcosa è migliorato in effetti, le auto avversarie battagliano tra loro, si sorpassano, si sportellano, ogni tanto sbagliano, niente più trenini.
Purtroppo, però, c’è un MA grosso come una casa. Nella 50ina di gare da me affrontate, è parso evidente che la CPU ignori del tutto la nostra presenza in pista, se non sui rettilinei. Nelle fasi immediatamente successive alla partenza, le uniche in cui si ha un effettivo riscontro del comportamento degli avversari prima di staccarli inesorabilmente, si viene sportellati, buttati fuori pista e tamponati senza ritegno, proprio come se le auto avversarie non percepissero la nostra presenza nella bagarre. Oltretutto, una volta entrati in contatto, le auto della CPU non perdono minimamente il controllo, proseguono dritte per la loro strada come caterpillar, in modo molto innaturale e poco realistico. Anche qui, non so se cambierà qualcosa col salire di categoria, ma ne dubito.
Dicevamo, si scende in pista, e qui le cose migliorano. Guidare con la visuale interna su una premium è uno sballo, visivamente il gioco è spettacolare, illuminazione quasi perfetta, effetti di fumo, terra e neve resi in modo magistrale, rombo del motore riprodotto splendidamente, una vera gioia per i sensi. Mi è capitato, tra le varie gare affrontate, di partecipare al corso di guida AMG, che mi ha messo al volante di una vecchia Mercedes coupé in vari punti del Nurburgring; qui è venuto fuori tutto quanto di buono questo gioco ha da offrire, ovvero grafica fuori parametro, ottima sensazione di velocità ed un modello di guida appagante ma non eccessivamente difficile o simulativo, adatto a tutti.
Lungi dall’essere una simulazione vera e propria, ripropone una versione riveduta e corretta dello storico modello di guida della serie, un mix di giocabilità e realismo che può far storcere il naso ai puristi della simulazione, ma che appassionerà di sicuro tutti gli altri che non pretendono di dover dosare l’acceleratore al millimetro o che non se la prendono se andando a sbattere contro un muro non ci sono conseguenze per il mezzo. E proprio sui danni, altro punto dolente storico della serie, ci saranno le polemiche maggiori tra gli appassionati di tutto il mondo.
Per quanto visto fin qui, i danni sono a malapena accennati, in qualunque condizione, e presenti solo e soltanto sulle auto premium. Andare a sbattere a 250 all’ora, frontalmente, con un prototipo modello 24 ore di Le Mans, produce nulla più che un paraurti leggermente storto, anche dopo ripetuti tentativi. Stessa cosa per le auto più “normali”. E, al momento, nessuna traccia di danni meccanici che compromettano la guidabilità e le prestazioni delle vetture, anche dopo l’urto più violento saremo in grado di riprendere la gara come se nulla fosse successo.
Per dovere di cronaca, ci sono voci che parlano di un’accesso al modello definitivo dei danni solo dopo aver raggiunto il livello 20 di esperienza, voci che non posso né confermare né smentire. Segnalo la presenza di una piccola icona, nell’angolo in basso a sinistra dello schermo, che rappresenta una piccola macchina colorata di grigio. Per esperienza, presumo sia un indicatore dei danni patiti dal mezzo, quindi è probabile che prima o poi si sblocchino davvero anche i danni meccanici. Sarebbe stato in ogni caso più semplice inserire un’opzione che ci permettesse fin da subito di scegliere il livello di danni desiderato, opzione totalmente assente, purtroppo.
Altra opzione che, incredibilmente, manca del tutto, è quella di poter salvare gli assetti da noi creati pista per pista. Una volta scelto il set up a noi più gradito, viene tenuto in memoria dal gioco e non saremo costretti a rifarlo, ma sarà uno e solo uno, cioè quello applicato alla macchina, stop. Se si vuole usare un assetto differente a seconda della pista in cui si corre, aspetto basilare per ogni gioco anche solo lontanamente simulativo che si rispetti, bisogna munirsi di block notes, matitine Ikea e segnarsi tutto a mano.
Tornando agli aspetti positivi, una delle aggiunte più piacevoli di questo GT5 sono gli eventi speciali inseriti nella carriera, che comprendono gare coi Kart, Nascar, Rally, eventi sul mitico tracciato di Top Gear, ed il già citato corso di guida AMG al Nurburgring. Sono tutti molto divertenti, ben strutturati, e molto impegnativi se si decide di puntare all’oro in tutte le gare.
Ho apprezzato in particolar modo la modalità Nascar, un vero gioiello; la sensazione di guidare quei mostri, con la visuale interna, è STREPITOSA. La percezione della velocità sugli ovali presenti è incredibile, e riuscire in un sorpasso all’esterno di una parabolica facendo il pelo al muretto è un’emozione che va provata, più che descritta. Spiace quasi che non abbiano dedicato più tempo e più opzioni per ampliare l’offerta in questo senso, con una vera e propria carriera nel mondo della Nascar, sarebbe stato un valore aggiunto non indifferente.
Il Rally, seppur non arrivando alle vette di magnificenza appena descritte, risulta molto divertente, in special modo su sterrato. Non ho apprezzato molto le gare sulla neve, non resa benissimo graficamente e poco appagante a livello di guida.
Altro aspetto fortemente pubblicizzato in fase di promozione è stato l’inserimento del Track Editor, strumento che dovrebbe permetterci di creare infinite piste su 7 ambientazioni differenti. L’idea è ottima, e realizzata molto bene, anche se più che un vero e proprio editor sarebbe più giusto chiamarlo generatore casuale di circuiti. Infatti, non saremo noi a decidere l’esatta forma e disposizione delle curve, ma potremo solo impostare alcuni parametri e far generare al gioco tracciati sulla base di quanto deciso in precedenza, fino ad ottenere un tracciato generato che ci soddisfi. A parte questo piccolo dettaglio, il sistema funziona benissimo, nella speranza che sia possibile condividere e provare online i tracciati da noi creati.
Speranza, perchè al momento l’online è totalmente assente. In teoria verrà sbloccato il 24, giorno di uscita ufficiale del gioco, tramite apposita patch. Vista la scarsa sfida offerta dalla carriera, c’è da augurarsi che l’online sia strutturato a dovere e perfettamente funzionante, pena il rischio di ritrovarsi ben presto annoiati a correre in solitaria contro avversari che nulla offrono alla sfida ed al divertimento in pista.
Concludendo, è un buon gioco, che fa della grafica il suo punto di forza, ma che rimane afflitto da troppi difetti, alcuni dei quali molto gravi, per ambire all’eccellenza.
Il paragone con la concorrenza è inevitabile, e se GT5 stravince a mani basse quanto a modellazione delle auto (solo le premium però) e grafica in generale, Forza Motorsport 3 gli è davanti in quasi tutti gli altri aspetti, a partire dal realismo del modello di guida, danni, collisioni, tuning, intelligenza artificiale. Forza ha dalla sua anche un online di primissimo ordine, si può solo sperare che questo GT sia altrettanto buono, altrimenti avremo un altro punto a favore del gioco Microsoft.
Consigliato più all’utenza casuale che al vero appassionato di giochi di guida.
Ciccius81 (aka Pistocchi)
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