Abbassate le tapparelle, assicuratevi di essere soli e cancellate la cronologia dopo che avrete letto questo articolo. Abbiamo tra le mani del materiale tanto bollente da fare invidia a Wikileaks.
Come di certo saprete, in questi tempi difficili c’è un problema addirittura più sentito della crisi economica: quello dei 33 minatori cileni intrappolati a 700 metri di profondità.
Secondo i media serviranno mesi per tirarli fuori.
Rivelare al mondo che le procedure di recupero dureranno 120 giorni oltre che sadismo è viral marketing nella sua forma più perversa. I burattinai di questa società in cancrena, sanno che puntare i riflettori per un tale lasso di tempo su una storia così avvincente ed emozionante genera valore commerciale pressoché illimitato. Seguire le sofferenze e le speranze di un pugno di disgraziati, equivale a possedere la formula che rende i reality show i programmi più seguiti della televisione. Immaginate il Grande Fratello in chiave Ultimo Minuto, un palinsesto più drammatico della finzione stessa e a costo zero. Uno scenario nel quale politici e aziende possono darsi lustro rincorrendosi in grottesche gare di solidarietà e partecipazione emotiva.
Il dubbio che i minatori siano ostaggi degli interessi dei media si insinua, e questo video lo conferma:
Ci hanno mentito, bastano pochi minuti e una bomba sacra.
Lo vedete il pattern? Worms Reloaded è un simulatore di situazioni strane uscito su Steam il 26 agosto, ovvero il giorno seguente all’annuncio sull’infinita durata delle operazioni di salvataggio. Ciò rende plausibile l’ipotesi che Team 17, per far fronte all’inganno globale che stava avvenendo, l’abbia sviluppato e immesso sul mercato in una sola notte.
Per questo il gioco è così insulso, grossolano e pieno di bug. Deve volare al di sotto della soglia minima d’attenzione mediatica, così nessun organo di censura si sognerebbe mai di controllarne i contenuti aggiuntivi. Come la modalità online, che è chiaramente una scusa per creare un network di persone informate dei fatti. Persino i voti prevedibilmente bassi elargiti dalla stampa di settore (noi compresi) sono un’ottima copertura, serviranno a mantenere il gioco al sicuro ai margini del panorama videoludico. D’altronde è ovvio che questa rivoluzione partirà da sottoterra, se i potenti scoprissero ciò che abbiamo rivelato molto probabilmente noi e quelli di Team 17 verremmo associati ad Al-Qaeda e perseguitati dalla CIA. Non potremmo più conferire a questo insignificante software le sembianze di un fenomeno sovversivo di massa.
Dobbiamo stare attenti quindi, agire con cautela. Per continuare a spargere la verità tra i popoli e portare loro un messaggio di speranza, nascosto tra i bug di un pessimo remake.
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