[Leipzig GC08] FallOut e gli altri. - { Ispezioni }
LPf, Martedì 26 Agosto 2008 @ 13:38

Tre giorni per trovare lo stand di FallOut (l’avevo chiesto pure a uno vestito da buffone in pausa sigaretta, sbagliando clamorosamente “gioco” peraltro), era il più grosso della fiera, un megabunker antiatomico circondato da un codazzo secondo solo a quelli per Call of Duty e StarCraft. Superato il dedalo costellato di apparecchi variegati anni ’50, arrivo a scoprire che non gioco ma gioca uno sviluppatore (ovviamente su 360), spiegandolo in inglese, con racchia crucca a fianco che traduce ogni frase. Due palle. Due palle finché non lo lancia.

Vi spiego il concetto di scalpo. Inizia mostrando la bellezza delle ambientazioni, è in alto, su di una struttura semidistrutta davanti alla quale si apre il deserto (a perdita d’occhio) ci dice di ammirare il design delle costruzioni diroccate a miglia di distanza, laggiù c’è quello che era lo svincolo di un’autostrada, di là quella che era la city, si gira e il riflesso del sole spara la shaderata sull’asfalto alle sue spalle accecandoti, poi riguarda l’autostrada, sotto di essa baraccopoli, tritumi e tritelli, per carità, mascella al suolo, mi owni, computo poligonale da mani nei capelli, la complessità delle strutture sbudella (e non lo pensavo), ma per quanto gigantica l’area rialzata sulla quale sei, ciccio mio, giù non ti butti. Guarda, da tanto che è bello mi accontento anche così, ma come sarebbe incredibile se… Nemmeno l’ho pensato che il ciccio riguarda in basso, ci sono resti di autobus ammassati, (dai, fallo ti prego): si lancia, spatatratash, un sasso in una vetrata, ecco a cosa somiglia l’impatto con FallOut. Rewind. Oblivion. A livello esplorativo funziona esattamente in quel modo (inclusa la skippata prima/terza persona) ma vi giuro che non potete capire cosa ci sia su quel maledettissimo schermo: fondamentalmente un delirio di città, o meglio quel che ne resta, a perdita d’occhio, laddove c’erano alberelli. Mi prendono un po’ in contropiede l’interazione e la gestione della fisica, assai meno le texture. Neanche il tempo di riprendersi dopo la prima scorrazzata (ma non basterebbe un giorno di gioco) che siamo già allo sviluppo delle skill (infinite) e all’uso delle armi (CS attivo – cattivissimo, violentissimo), ai vari approcci, esempio: c’è una tizia che sorveglia un ponte coadiuvata da una torretta sopra la sua testa. Posso cecchinarla e poi lanciare una granata alla torretta, come andare a un terminale (seguendo i cavi) e disattivare la torretta quindi attaccare la tipa, come hackerarla, puntarla sulla tipa, lasciargliela segare e disattivare la torretta… Ma non sono tanto le possibilità a lasciarti inebetito, quanto l’infinità di possibilità in quell’infinità di mondo. Libertà infinita su estensione infinita, ecco cos’è FallOut. Uno scalpo.

Velocemente sui restanti RPG. Nuova prova su Age of Conan perché uscirà su 360 (come mi confermano, ma era doveroso chiedere), più bello di quando lo provai, straripante a vedersi, ma bisognerà anche vedere come sarà la versione console e come funzionerà. Grande curiosità. Provato finalmente Sacred II, davvero carino (non troppo a vedersi), libero, moooolto slasha-slasha, da schiacciarci ore spensierate fregandosene dei colori sparati a mille e dell’animazione semi-inguardabile della corsa (in compenso le cavalcature sono strepitose). Infine, alla fine, Infinite Undiscovery. E’ senza ombra di dubbio il prossimo gioco che comprerò. Cominciamo col dire che è molto complesso, sia come controlli che come possibilità, e anche troppo (veramente troppo) più rpg di qualsiasi rpg uscito negli ultimi anni dal Giappone. Graficamente mi piace un sacco, per quanto sia in oscillazione continua fra la vecchia e la nuova generazione, i menu sono un trilione e già muovere i primi passi all’interno del dungeon-tutorial d’apertura non è roba che ti prendi palleggiando di tacco. Per niente. E’ molto action, gli scontri sono complessi, articolati e attivi, col lock sui nemici e più personaggi da dover utilizzare in tempo reale, l’esplorazione è libera, le aeree vaste ma il pg (che fa trilioni di cose incluso suonare) non salta, unica cosa che davvero non ho gradito. E’ una scheggia impazzita, tenetelo d’occhio anche perché costerà due spicci, aspettandolo per ciò che è… Non certo il classico jrpg.


1 commento a “[Leipzig GC08] FallOut e gli altri.”

  1. aries

    Signore e signori, l’Angolo della Merda ®

Lascia un commento

Devi accedere come redattore per lasciare un commento.